di Dario Zanetti, già segretario e contabile del "defunto" Torneo Pasquale di Bellinzona
BELLINZONA - In questi ultimi giorni è apparso sui quotidiani e altre testate l’ennesimo necrologio dell’amato Torneo Pasquale di Bellinzona senza indicare la data del funerale.
Alcuni specialisti in materia hanno indicato il perché di questa situazione delicata dimenticando che il Torneo è nato nel 1941 grazie al settore giovanile ACB ed è continuato con comitati diversi per decenni.
Gli utili della manifestazione servivano al settore giovanile per la formazione dei giovani.
Si potrebbe fare un elenco di molti giocatori inseriti nella prima squadra dall’entrata in funzione nel 1947 dello stadio comunale.
Il Torneo fiore all’occhiello della Città e dell’ACB aveva tante simpatie da parte dei giovani e con il passare degli anni ha assunto importanza europea tanto da rendere più facile l’ingaggio delle squadre europee e più avanti anche mondiali con selezioni nazionali (vedi Giappone, USA, Corea del Nord).
Personalmente sono stato scelto a 23 anni (ero giocatore delle riserve dell’ACB) dal mitico Ernesto Grassi e da Kiko Bonzanigo per far parte del settore giovanile quale segretario/contabile. Poi feci “carriera” ed entrai quale segretario nel comitato del Torneo e poi con il tempo quale direttore organizzativo.
Ora vorrei spiegare come organizzavamo la manifestazione. Ci voleva un comitato forte che si finanziasse da solo e pagasse eventuali deficit. Gli utili andavano al settore giovanile, salvo la riserva per l’anno successivo in caso di brutto tempo e capitava ogni circa 3 anni.
Il Comitato sceglieva un direttore organizzativo che conosceva il calcio giovanile, con buona personalità che proponeva i suoi collaboratori, un segretario trilingue con possibilità di agire durante il giorno, un cassiere/contabile, un addetto al marketing e uno per la giuria.
Naturalmente un altro gruppo lavorava su tutte queste attività.
Importante trovare un presidente/ sponsor che accettasse di resistere 3/5 anni. I miei Presidenti sono stati Giacomo Jacoma, Giuseppe Curti, Elio Brunetti e Arnaldo Piccinali. Non male vero?
I costi sono sempre i soliti: viaggi treno, bus, aereo; alloggio e vitto per 22 persone e oltre 5/6 dirigenti, hotel di buona qualità e altro.
Squadre invitate 8, eventualmente 2 svizzere per i primi due anni.
Non trascurare la possibilità di proporre una Under 19 per squadre nazionali, ma sarebbe molto costoso.
Qualche riflessione:
Perché gli attuali dirigenti non hanno la voluto la collaborazione di chi conosce il problema? E così sono trascorsi alcuni anni e l’ambizione e la scarsa competenza l’hanno fatta da padrone.
Per fare un buon Torneo ci vuole un comitato che sappia toccare i vari tasti del problema, finanziamento e acquisizione delle squadre. Senza questo il Torneo non è riproponibile.
Voglio ricordare Emilio Agostinetti, grande amico, che per diversi anni ha fatto il direttore del Torneo e io ho collaborato con immenso piacere quale segretario. Cioè ho fatto la gavetta, compreso?
Assieme abbiamo coperto almeno tre decenni della manifestazione.
Ma pochi si ricordano… E chi se ne frega. Noi abbiamo lavorato con gioia per il calcio giovanile, senza dimenticare l’apporto del Municipo, un grande grazie ai Sindaci Athos Gallino e Paolo Agustoni.