Mattia Croci-Torti non si fida del Rapperswil: «Non sarà una partita semplice, dovremo scendere in campo con grande umiltà».
Il tecnico dei bianconeri ha anche parlato di Sabbatini, recentemente accasatosi al Bellinzona. «Gli posso solo augurare il meglio, è un giocatore che mi ha aiutato a migliorarmi come allenatore».
LUGANO - Nel pomeriggio di domani - sabato 14 settembre (ore 17) - il Lugano sarà di scena a Rapperswil, in occasione del match valido per i 1/16 di finale di Coppa Svizzera.
Contro la formazione che milita nel campionato di Prima Promotion, l'allenatore bianconero Mattia Croci-Torti non potrà beneficiare dei servigi degli infortunati Mahou (problemi a un flessore), Marques (leggera distorsione a una caviglia) e Steffen (infortunio a un adduttore, out 2-3 settimane). «Per prevalere sul Rapperswil dovremo focalizzarci sull’atteggiamento», sono state le parole del Crus nella consueta conferenza stampa. «Sarâ necessario scendere in campo con grande umiltà, poiché siamo consapevoli di avere di fronte una squadra composta da tanti calciatori di esperienza, con un passato in Super League ma soprattutto fra i cadetti. Li conosciamo quasi tutti: da Ajeti a Japichino - che ha giocato a Lugano - fino ad arrivare a Morgado (ex Sion), Ambassa (Chiasso) e Yesilçayir, che ha vestito la maglia del Bellinzona. Senza dimenticare Schmidt (ex del Thun) e Ribeiro, con un trascorso al San Gallo. Sappiamo perfettamente chi andiamo ad affrontare e non dobbiamo sottovalutare i nostri avversari, perché non sarà sicuramente una partita facile».
Come vedi la squadra? «Mentalmente stiamo bene e non vediamo l’ora di affrontare questo slot di partite che arrivano, compreso il recupero di campionato contro il Losanna che potrebbe proiettarci verso i primi posti della classifica. Teniamo molto alla Coppa Svizzera, così come a fare qualcosa di importante in Conference League. Sono carico ma la cosa positiva è che vedo il gruppo desideroso di disputare questi match ed è questo che mi permette di avere tanta energia. Per quanto mi riguarda devo essere bravo a dare equilibrio al gruppo e adesso l'aspetto importante è concentrarsi sul presente senza pensare a quello che verrà, prendendo una partita alla volta. Se riusciamo a farlo con la giusta attenzione e a capire quali siano i giocatori ideali da schierare a ogni sfida, riusciremo a raggiungere traguardi importanti. Nei prossimi 46 giorni avremo solo un giorno libero, per cui dovremo essere bravi a gestire le energie ogni volta che scenderemo in campo. Steffen? Non sono preoccupato per il suo infortunio, ma mi dispiace non avere a disposizione Renato per cinque o sei gare. È un giocatore in grado di fare sempre la differenza e l’ha dimostrato ancora in questa prima parte di stagione. Starà a me riuscire a tirare fuori quello che Cimignani aveva fatto vedere l’anno scorso. Devo portare questi giocatori ai livelli a cui siamo tutti convinti che possano arrivare».
Infine due parole su Jonathan Sabbatini, recentemente accasatosi al Bellinzona. «È una situazione speciale. Jonathan è l’unico giocatore che in tre anni con me è sempre stato schierato in qualità di titolare, tranne una sola volta. È un ragazzo di un’intelligenza calcistica clamorosa e ha fatto bene a trovare una squadra per continuare a sfogarsi. Sono situazioni che nel calcio succedono dopo una vita trascorsa con la stessa maglia, visto che si ha ancora voglia di giocare e di divertirsi. Tutte le volte che ho incontrato Sabbatini in questi mesi l’unica cosa che trasudava era la voglia di sentirsi ancora protagonista. Gli posso solo augurare il meglio perché è un giocatore che mi ha aiutato a migliorarmi come allenatore. Spero che si diverta e che possa vincere più partite possibili, tranne una se eventualmente ci dovessimo trovare di fronte in Coppa(...)».