Racconto drammatico ma ricco di speranza del medico di emergenza che ha prestato le prime cure all’atleta italiano.
«Sono intervenuto su casi peggiori, che a volte si sono risolti positivamente. Sono convinto Zanardi possa farcela»
SIENA - Mentre in ospedale non si può far altro che attendere e sperare (l'ultimo bollettino parla ancora di condizioni stazionarie, ndr), emergono particolari drammatici riguardo all’incidente capitato e ai primi soccorsi prestati ad Alex Zanardi. A raccontare le operazioni che hanno permesso all’atleta italiano di arrivare in tempi brevi al Policlinico Santa Maria alle Scotte e di essere immediatamente operato è stato Robusto Biagioni, medico di emergenza protagonista della “squadra di salvataggio”.
«Lo avevo incontrato più volte - ha raccontato il professionista ai media italiani - e quando me lo sono trovato davanti in quelle condizioni è stata dura mantenere la calma»
Il dottore è poi tornato all’intervento salvavita, raccontando che «Siamo decollati da Grosseto alle 16.56. A bordo eravamo in sei: due piloti, un tecnico, un operatore del Soccorso alpino, un infermiere e io. Siamo atterrati a Pienza alle 17.20. L’operatore del Soccorso alpino è stato utilissimo. Siamo atterrati in un campo e abbiamo dovuto attraversare un piccolo bosco, molto fitto, e l’esperto ci guidava spezzando i rami sul nostro cammino e trovando la giusta direzione. In quattro o cinque minuti al massimo siamo arrivati da Alex, già assistito dalla dottoressa dell’ambulanza che aveva iniziato, per fortuna, a fare quanto necessario in quelle condizioni per stabilizzarlo».
Il medico ha poi ammesso la gravità della situazione, lasciando però ampio spazio alla speranza. «Zanardi era gravissimo; in quelle condizioni poteva resistere pochi minuti soltanto. Muoveva le braccia in modo sconnesso, urlava e aveva il volto devastato dalle tante fratture. Quello che ci preoccupava di più in quel momento era però la lesione, molto grave, che dall’occhio destro si allungava su tutta la faccia. Sono intervenuto su casi persino peggiori e a volte si sono risolti positivamente anche contro le nostre previsioni. Ecco perché sono convinto che ci siano buone speranze che Alex ce la possa fare, considerato anche che è un atleta e ha una voglia di vivere e una grinta incredibili».
Concluse tutte le operazioni necessarie per la stabilizzazione e per la respirazione artificiale, Zanardi è poi stato trasportato fino all’elicottero. «Siamo decollati alle 17.47 e atterrati al Policlinico di Siena alle 18.35, dove erano già pronti per l’intervento».
Visualizza questo post su InstagramIo questa mano non la lascio. Dai papà, anche oggi un piccolo passo avanti ❤❤