Vincent Ducrot, nuovo CEO delle FFS: «Sono un ferroviere, ascolterò i desideri dei dipendenti». Guadagnerà il 20% in meno del suo predecessore: «Non fa niente». E sul Ticino: «Treni pieni? Parliamone»
BERNA - «Sicurezza, puntualità e pulizia sono per me prioritari». Così ha esordito Vincent Ducrot, nuovo CEO delle FFS oggi in conferenza stampa.
Dei tre punti, qual è il più importante?
«Sicuramente la puntualità. Lì bisogna fare molto. Di certo non sarà un processo che avverrà dall’oggi al domani. Molto dipende dalla pianificazione dei cantieri e dal materiale rotabile. Ci sono certamente margini di manovra sui quali intervenire per migliorare le prestazioni delle FFS».
Si è descritto come un uomo innovativo. In passato le FFS sono state criticate in fatto di innovazione e accusate di trascurare invece la ferrovia tradizionale. Come pensa di conciliare innovazione e tradizione?
«Sono un ferroviere e credo che si tornerà alle radici della ferrovia. Ma sono anche molto pragmatico. Se innovazione deve esserci questa deve andare incontro alle esigenze degli utenti. Quindi non ci saranno sorprese o miracoli da parte mia. Resto per le cose pragmatiche e per l’innovazione orientata alla clientela».
Come si immagina le FSS fra 20 anni? Come fornitore di servizi di mobilità oppure deve focalizzarsi sulle ferrovie?
«Il nostro marchio di fabbrica sono le ferrovie. Fra 20 anni ci saranno ancora. Il sistema ferroviario resta quello più affidabile e sicuro. Ma non escludo che si possa guardare anche oltre i propri confini e affrontare nuovi campi. Un’azienda in fondo deve anche svilupparsi».
Come pensa di comportarsi con il personale dell’azienda?
«Certamente ascolterò le richieste dei dipendenti. Una delle mie forze è stata quella di essere sempre vicino alle persone. In fondo sono i dipendenti che fanno l’azienda, e per me è importante che le 33000 persone che lavorano alle FFS si sentano soddisfatte. Ma ovviamente sono anche un manager e devo far quadrare i bilanci dell’azienda e questo a volte puo’ causare dolori al personale. Ma è un aspetto da mettere in conto e siamo preparati».
Spesso i dipendenti hanno espresso critiche nei confronti delle FFS . Si sentono poco orgogliosi di appartenere a questa azienda. Come pensa di riconquistare la loro fiducia?
«Con la trasparenza. È un valore sul quale credo molto. Parleremo con i dipendenti e affronteremo insieme problemi e soluzioni. Sono sicuro che torneranno ad essere fieri del loro lavoro».
La Consigliera federale Sommaruga vuole che il Governo controlli ancor di più le FFS. Quanto è grande il suo raggio d'azione in queste condizioni?
«Penso che se facciamo bene il nostro lavoro e i clienti scelgono la qualità dei treni, allora vuol dire che abbiamo già raggiunto tanto. Per il resto ognuno farà i suoi compiti. Io sono il CEO delle FFS e devo assicurarmi che le cose procedano nel migliore dei modi. Sono in buoni rapporti con Simonetta Sommaruga. Apprezzo il suo lavoro, e sono contento di aver scambi di opinioni con lei affinché l’azienda possa beneficiarne ed evolvere».
Dunque non sente la pressione della politica, o il fatto che lei guadagni meno del suo predecessore?
«Nessun problema. Se c'è un limite di velocità sull'autostrada devi attenerti ad esso. Ci sono regole da accettare. Per quanto mi riguarda non c’è discussione su questo aspetto». (Ducrot guadagnerà il 20% in meno rispetto al suo predecessore n.d.r.)
Ha detto in un’intervista che la questione dei treni pieni si concentra su pochi orari di punta. Come pensa di affrontare questo problema?
«È un tema complicato che ho dovuto già affrontare in passato. Abbiamo sviluppato diverse idee. Ma trovare una soluzione è davvero difficile. Bisogna accettare la situazione per quella che è. La gente purtroppo preferisce viaggiare negli orari di punta, anziché quando i treni sono vuoti. Offriremo treni con maggiore capienza. Il nostro destino saranno i treni lunghi 400 metri».
La sensazione che si ha in Ticino è quella di sentirsi un po’ abbandonati dalle FFS. L’utenza lamenta ritardi e soprattutto treni sempre molto pieni. Come pensa di affrontare questo problema?
«È una sensazione sbagliata. Per le FFS tutti i Cantoni hanno piena importanza. Da romando sono molto sensibile alle regioni di periferia. Il Ticino è anche vittima del suo successo. Grazie alla galleria di base il traffico viaggiatori è cresciuto tantissimo, e questo è solo un bene. Se ci sono problemi bisogna ovviamente mettersi a tavolino e analizzarli e trovare una soluzione».