Il capo della task force Matthias Egger non nasconde le sue accresciute preoccupazioni sugli allentamenti.
«Non si è riusciti a fornire una piattaforma che mostri in tempo reale a livello nazionale tamponi positivi, quarantene, isolamenti e contact tracing».
BERNA - «La Svizzera non è pronta a tornare alla normalità». Lo aveva detto due settimane fa Matthias Egger, capo della task force scientifica Covid-19 istituita dal Governo, dimostrando preoccupazione per la velocità con cui il Consiglio federale aveva deciso gli allentamenti. E oggi Egger torna ad esprimere le stesse perplessità. «È un peccato che Berna non abbia discusso la strategia con noi e non abbia tenuto conto delle nostre raccomandazioni» ha dichiarato al SonntagsBlick.
Secondo il capo della task force in Svizzera attualmente c’è anche un problema legato al sistema di tracciamento dei contatti e, ancora, non si è riusciti a fornire una piattaforma che mostri in tempo reale a livello nazionale dove sono i tamponi positivi, quante persone sono in quarantena e in isolamento e dove e quanti casi sono stati scoperti grazie al contact tracing.
Lo scenario previsto da Egger è tragico: «Potremo già avere 200 casi la prossima settimana e 400 quella successiva». Una minaccia del ritorno alla situazione di marzo, quando i numeri sono esplosi e rintracciare le catene di contatto era impossibile. Ora la competenza di gestire eventuali nuovi focolai spetta ai Cantoni, che però potrebbero trovarsi sopraffatti. Sembra che nel canton Friburgo fatichino con il contact tracing già con soli 30 casi, a Zurigo sono esplosi i casi legati alle discoteche e pure San Gallo sarebbe già a «un punto critico».
Venerdì sui canali social la task force si è rivolta direttamente alla popolazione, invitandola a evitare bar, club e discoteche.
E la pioggia di critiche sulla gestione dell’uscita del lockdown non si placa. Una arriva anche dall’Università di Neuchâtel. Il professore di psicologia Adrian Bangerter prende di mira la figura di Daniel Koch: «Se n’è andato in pensione, come a dire “missione compiuta”. Si è tuffato nell’Aare con il completo. Il messaggio che tutti hanno colto è “ora potete lasciarvi andare”, come se tutto fosse finito. Ma lui e il Consiglio federale hanno ignorato gli avvertimenti degli esperti, tanto che la commissione del Consiglio nazionale si sta occupando della gestione della crisi e ha intenzione di sentire anche Koch».