Il grido d'allarme è stato lanciato dalle EMS del canton Friburgo.
Gli anziani isolati dalle misure anti-Covid-19 soffrono di abbandono: «Nelle ultime settimane almeno quattro i decessi provocati dalla depressione».
FRIBURGO - «I residenti sono sempre più depressi e si lasciano morire». È l’allarme lanciato dal personale delle strutture medico-sociali (EMS) del canton Friburgo. «Una donna si è chiusa nel silenzio, non mangia più - racconta chi si occupa di lei a 20 minutes -. A causa della pandemia non vede più i suoi figli. E ha già minacciato di volersi gettare dalla finestra della sua camera». Nel corso dell’ultima settimana, sarebbero almeno quattro i decessi ricollegabili alla depressione. «Non ho mai visto una cosa simile», commenta un’operatrice socio-sanitaria con venti anni di esperienza.
Si tratta del “syndrome de glissement”, “sindrome di slittamento”, degli anziani, una sorta d'indifferenza progressiva che subentra negli anziani dei reparti geriatrici nel momento in cui si ha la sensazione che non vi sia più nulla da salvaguardare: rifiuto di nutrirsi, di lasciarsi avvicinare, di lavarsi, di alzarsi dal letto.
E la pandemia di coronavirus, con tutte le sue conseguenze, sembra aver peggiorato la situazione. «I residenti piangono, altri hanno perso l’appetito, dicono spesso che vogliono “solo” morire - racconta un’infermiera che opera in casa anziani -. Cerchiamo di stimolarli, invano. Alcuni sono anche stati contagiati e sono guariti, ma non gli interessa. Sono stufi dell’isolamento».
Una situazione in cui si sono trovati anche molti anziani ticinesi. Durante la prima ondata il Governo aveva deciso di sospendere le visite ai parenti nelle strutture, per salvaguardare la categoria più a rischio. «Chiudere è stata la decisione più sofferta», aveva detto il medico cantonale, Giorgio Merlani. Poi, a metà settembre, l’allentamento, con la riapertura alle visite nelle camere, le uscite degli anziani per determinate attività. «Gli ospiti degli istituti si spengono a causa della solitudine. Non sbaglia chi dice che questo senso d'isolamento è dannoso quanto il Covid», aveva a suo tempo commentato il direttore del DSS Raffaele De Rosa. Con l’arrivo della seconda ondata nuove direttive per il settore sono state previste, «proporzionate alla situazione» e con lo scopo di «conciliare il diritto all’autodeterminazione dei singoli con la necessità di proteggere la salute collettiva dei residenti».
Ma nel canton Friburgo la situazione sembra più grave, tanto che il presidente di Avivo, l’associazione svizzera per la difesa degli anziani, denuncia: «I diritti fondamentale dei residenti dell’EMS vengono violati. È inaccettabile».