Saranno destinate alle persone più vulnerabili. A livello nazionale si partirà invece il 4 gennaio
La prima fornitura comprende circa 100'000 dosi. Seguiranno altre forniture più voluminose
BERNA - La Svizzera potrà iniziare a vaccinare in modo mirato le persone vulnerabili già prima della fine dell'anno. Poi, a partire dal 4 gennaio, in tutto il Paese inizierà la vaccinazione dei gruppi a rischio e di altri gruppi prioritari, ha indicato oggi l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) in una conferenza stampa a Berna.
Il vaccino antiCovid-19 di Pfizer-BioNTech è adatto per gli adulti a partire dai 16 anni, sottolinea l'UFSP in un comunicato diramato all'inizio della conferenza stampa, rifacendosi all'omologazione decisa oggi dall'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici (Swissmedic).
Prime dosi - Le prime dosi di vaccino saranno fornite alla Svizzera nei prossimi giorni, immagazzinate presso la Farmacia dell'esercito e infine distribuite ai Cantoni. I Cantoni potranno poi conservare il vaccino al massimo per 5 giorni a 2-8 gradi (in frigorifero). Sempre i Cantoni potranno poi iniziare con la vaccinazione delle persone particolarmente a rischio in alcuni contesti selezionati e seguiti, scrive l'UFSP.
Il vaccino di Pfizer-BioNTech sarà consegnato in Svizzera in modo scaglionato: la prima fornitura comprende circa 100'000 dosi. Seguiranno altre forniture più voluminose. In totale, la Confederazione ha ordinato da Pfizer-BioNTech circa 3 milioni di dosi.
Le raccomandazioni di vaccinazione dettagliatedell'UFSP e della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV) saranno pubblicate nei prossimi giorni.
Priorità - La strategia nazionale di vaccinazione prevede che siano vaccinate prioritariamente le persone particolarmente a rischio, ossia gli anziani e le persone con una malattia preesistente.
Come seconda priorità potrà farsi vaccinare il personale sanitario e come terza priorità lo potranno fare le persone che convivono con persone particolarmente a rischio. Come quarta priorità, seguiranno le persone residenti in strutture collettive con un elevato rischio di infezione e di focolaio (p. es. gli istituti per persone disabili) e il personale che vi lavora. Per ogni persona saranno necessarie due vaccinazioni, a distanza di circa tre settimane l’una dall’altra.
Tutte le altre persone adulte potranno farsi vaccinare non appena si disporrà di sufficienti dosi di vaccino. I bambini e le donne incinte non rientrano ancora tra i gruppi target della strategia di vaccinazione poiché mancano tuttora i dati degli studi per questi gruppi.
Non vi è alcun obbligo di vaccinazione. La vaccinazione anti-COVID-19 sarà gratuita per la popolazione.
Altri vaccini - Finora la Confederazione ha concluso contratti per un totale di circa 15 milioni di dosi di vaccino: oltre che con Pfizer/BioNTech per 3 milioni di dosi, anche con Moderna per 4,5 milioni e con AstraZeneca per fino a 5,3 milioni. Per i vaccini di Moderna e AstraZeneca è in corso la procedura di omologazione presso Swissmedic. Il vaccino di AstraZeneca sarà disponibile probabilmente non prima di metà anno. La Svizzera partecipa inoltre all’iniziativa internazionale COVAX, volta a permettere l’accesso ai vaccini anche ai Paesi economicamente più deboli.
Esercito pronto - «Noi, l'esercito, siamo pronti», ha dichiarato davanti alla stampa Dan Aeschbach, capo della Farmacia dell'esercito. «I preparativi di tipo tecnico e infrastrutturale sono completati. L'addestramento del personale dell'esercito è stato completato con successo e le forze armate sosterranno i Cantoni nella formazione del personale». Gli standard di sicurezza durante il trasporto saranno sempre garantiti, ha assicurato Aeschbach: «I magazzini sono preparati in modo da poter accogliere grandi quantità di dosi di vaccino in tutte e tre le categorie di temperatura».