È quanto emerge da un sondaggio UPI. Si mira a più sicurezza. In più località si punta invece a ridurre il rumore
BERNA - Una maggioranza risicata della popolazione svizzera (si tratta del 52% dei cittadini) è favorevole al limite di velocità di trenta chilometri orari all'interno delle località, ad eccezione degli assi stradali principali. In Ticino i favorevoli sono pari al 68%. È quanto emerge dal sondaggio 2021 dell'Ufficio prevenzione infortuni (UPI). Il sostegno è più pronunciato tra gli anziani (59%) che tra i giovani di età compresa tra i quindici e i ventiquattro anni (40%).
La misura dei trenta chilometri all'ora è - come afferma Stefan Siegrist, direttore UPI - «essenziale» per la prevenzione degli incidenti gravi, ma «è ancora lungi dall'essere sfruttata appieno». Secondo le analisi dell'UPI, il numero di incidenti gravi potrebbe essere ridotto di almeno un terzo se si limitasse la velocità all'interno delle località.
Ma nella zona a trenta chilometri orari i pedoni non hanno la precedenza. Una regola, questa, che sembra essere poco nota alla popolazione. Sempre da quanto emerge dal sondaggio, quasi tre quarti degli svizzeri (70%) è convinto che i pedoni abbiano la precedenza. Ce l'hanno invece automobilisti, motociclisti e ciclisti, come ricorda l'UPI.
Questione di rumore - Nel frattempo in più località si chiede l'introduzione dei trenta chilometri all'ora su tutte le strade, ma soltanto di notte tra le 22 e le 6. In questo caso non viene considerato come un provvedimento per migliorare la sicurezza stradale, bensì per ridurre il rumore del traffico. Una richiesta in tal senso è stata di recente avanzata dai Verdi a Bellinzona e Locarno. A Losanna, invece, la velocità è stata ridotta per un periodo sperimentale di sette settimane su centoventi strade.