L'UFSP ribadisce però che non sussiste un aumento del rischio per la popolazione
BERNA - Sale a otto il numero delle persone a cui è stata diagnostica la difterite nel centro federale per richiedenti asilo allestito nell'ex Zieglerspital di Berna, nella parte meridionale della città federale. Tutte sono in isolamento e in buono stato di salute, senza sintomi di problemi respiratori, riferisce oggi la Segreteria di Stato della migrazione (SEM).
Ieri due piani del centro erano stati messi in quarantena dopo che era stata confermata con i test della tossina la difterite faringea in due persone e diagnosticata l'infezione in altre quattro. Nel frattempo i test hanno rilevato altri due malati. In quarantena ci sono 92 richiedenti asilo minorenni non accompagnati su un piano, e 83 richiedenti asilo su un altro.
Gli ospiti possono uscire, ma con la mascherina
Dopo la scoperta dei malati, gli altri residenti dell'edificio per richiedenti asilo sono stati vaccinati contro la difterite. Su due piani in cui è stata imposta una quarantena, è inoltre stata somministrata anche una profilassi antibiotica per ridurre al minimo il rischio di infezione.
Secondo quanto ha riferito oggi la SEM, gli ospiti e il personale del centro che non sono malati sono autorizzati a lasciare il posto, ma devono portare una mascherina protettiva.
«Non c'è un aumento del rischio per la popolazione»
Grazie all'elevata copertura vaccinale, non c'è un aumento del rischio per la popolazione, ha sottolineato oggi l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Come in altri Paesi industrializzati, la difterite faringea è stata praticamente eradicata in Svizzera grazie alle vaccinazioni. Secondo l'UFSP, l'ultimo caso risale al 1983.
Si tratta di una malattia infettiva diffusa in tutto il mondo, causata da un batterio che è presente solo nell'uomo. Viene trasmesso tramite le goccioline di secrezioni prodotte dalla tosse o dagli starnuti, più raramente tramite il contatto con le mani contaminate. La malattia prende inizio come una semplice angina, ma può danneggiare in modo permanente o addirittura distruggere alcuni organi vitali. Circa il 10% dei malati muore nonostante le cure.