Durante il primo anno pandemico in Svizzera c'è stata una sovra-mortalità del 12.4%.
Sono infatti stati circa seimila i decessi in più rispetto alla media in un "anno normale". Le prime due cause di morte restano le malattie cardiovascolari e i tumori.
BERNA - Il Covid-19 è stata la terza causa di morte nel 2020 in Svizzera. Lo ha rilevato l'Ufficio federale di statistica (UST) precisando che durante il primo anno pandemico è stata registrata una «sovramortalità del 12,4%» con circa seimila decessi in più rispetto alla media di un "anno normale". Le prime due cause di morte nel Paese, anche nel 2020, rimangono le malattie cardiovascolari (26,9%) e i tumori (22.2%).
Due picchi
Il primo periodo di sovramortalità si è registrato tra marzo e aprile 2020, ovvero quando il coronavirus aveva iniziato a diffondersi in maniera quasi incontrollata nel Paese. Il secondo periodo, invece, coincide con la seconda ondata, ovvero tra ottobre e gennaio 2021. Particolarmente rilevante è la sovramortalità nelle persone anziane. «Nel complesso - precisa l'Ufficio di statistica - nel 2020 rispetto a quanto previsto sono decedute 8'739 persone della fascia di età dai 65 anni in su».
Dalla prima vittima alla numero 9'294
Il primo decesso provocato dalla malattia (di una lunga e triste serie) è stato quello di una donna di 72 anni, spirata il cinque marzo nel canton Vaud. «Nel 2020 - ricorda l'UST - sono decedute 9'294 persone residenti in Svizzera per Covid-19 come causa principale di morte».
Tra le persone decedute quell'anno per Covid-19, il 52,7% erano uomini e il 47,3% donne. La differenza è particolarmente evidente nella fascia di età da 0 a 64 anni, dove le vittime erano al 72,4% di sesso maschile.
Oltre 4'500 anni persi
Benché a morire fossero in prevalenza persone anziane, il Covid-19 ha rosichiato diversi «potenziali anni di vita» alla popolazione svizzera sotto i 70 anni. «A causa della Covid-19 - sottolineano gli statistici - sono andati persi 3'357 anni potenziali di vita per gli uomini e 1'278 per le donne». Per gli scettici questo dato corrisponde a tredici volte (per gli uomini) e nove volte (per le donne) il dato di anni persi provocati dall'influenza stagionale.