È quanto deciso dalla Commissione per gli affari giuridici del Consiglio nazionale nella seduta di ieri
BERNA - La Commissione per gli affari giuridici del Consiglio nazionale ha deciso di mantenere la pratica dell'interruzione di gravidanza nel codice penale svizzero. Durante la seduta di ieri la Commissione non ha dato seguito all'iniziativa "Affinché l'aborto sia considerato una questione di sanità pubblica e non penale" depositata il 2 giugno scorso da Léonore Porchet, Consigliere nazionale dei Verdi. Salute sessuale svizzera (Ssch), l’organizzazione mantello dei centri di salute sessuale, ha definito la decisione: «una mossa poca coraggiosa» e ha esortato la Commissione a ritrattare.
L'aborto nel codice penale
Secondo le attuali norme del Codice penale, l'interruzione di gravidanza è in linea di principio punibile e possibile solo se la persona interessata dichiara formalmente di essere in difficoltà, anche durante le prime dodici settimane. Secondo Ssch, tale base giuridica costituisce «un ostacolo all'accesso all'aborto, in quanto limita le libertà, contribuisce alla stigmatizzazione e comporta un onere per il personale sanitario». È inoltre in contrasto con la pratica e con le linee guida dell'OMS 2022 sull'aborto, che affermano che «l'aborto dovrebbe essere completamente depenalizzato e rimosso dal diritto penale».