Il veicolo da oltre 5 milioni di franchi dovrebbe appartenere all'oligarca russo ed ex proprietario del Chelsea Roman Abramovich.
GINEVRA - Sabato scorso, una lussuosissima Maserati color blu scuro è stata parcheggiata davanti all'hotel a cinque stelle La Reserve di Ginevra, suscitando un certo scalpore. Si tratterebbe, infatti, dell'auto di proprietà dell'oligarca russo ed ex proprietario del Chelsea Roman Abramovich. «I miei colleghi hanno visto Abramovich ieri in città», ha confermato a 20 Minuten il lettore che ha fotografato la Maserati. «La targa del Canton Vaud e il colore dell'auto dimostrano che si tratta proprio della sua Maserati». In effetti, Abramovich è stato avvistato più volte in passato a bordo del bolide sulle strade della Romandia. E il suo non è un volto che passa inosservato.
62 auto al mondo - Ma pure il veicolo, per gli appassionati di motori, è impossibile da confondere. La Maserati MC12 è infatti una supercar a due posti prodotta in piccola serie dalla casa automobilistica italiana per poter partecipare al Campionato FIA GT con una variante da corsa. È entrata in produzione nel 2004 con 25 esemplari e altrettanti sono stati realizzati nel 2005. A questi cinquanta vanno poi aggiunti i dodici modelli usati in gara. Attualmente in Svizzera una Maserati MC 12 è in vendita in un'officina del Canton Lucerna. Il prezzo? 5.5 milioni di franchi.
«A rischio la reputazione della Svizzera» - Abramovich è probabilmente l'oligarca russo più conosciuto. Per molto tempo si è trovato a suo agio in Svizzera con le sue società. Nel frattempo, anche lui - come un nutrito gruppo di altri oligarchi e persone vicine al Cremlino - è diventato bersaglio di sanzioni da parte della Svizzera e dell'UE. Almeno fino a poco prima dello scoppio della guerra in Ucraina, il cinquantaseienne aveva diversi milioni in vari conti presso banche svizzere. Questo nonostante l'Ufficio federale di polizia (Fedpol) lo avesse già sospettato di riciclaggio di denaro nel 2018 e lo avesse classificato come un «rischio alla reputazione per la Svizzera». Dal marzo 2022 è stato inserito nella lista delle sanzioni dell'UE a causa delle accuse di vicinanza a Putin.