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SVIZZERA«Costruire una centrale atomica in 5 anni è possibile»

24.07.23 - 11:22
Lo sostiene Andreas Pautz, responsabile del comparto energia atomica presso l'Istituto Paul Scherrer (PSI).
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Fonte ATS
«Costruire una centrale atomica in 5 anni è possibile»
Lo sostiene Andreas Pautz, responsabile del comparto energia atomica presso l'Istituto Paul Scherrer (PSI).

BERNA - Per costruire una nuova centrale nucleare bastano cinque anni, mentre quelle esistenti in Svizzera potrebbero lavorare senza problemi per 60 anni e più: lo sostiene Andreas Pautz, responsabile del comparto energia atomica presso l'Istituto Paul Scherrer (PSI). A suo avviso se le centrali fossero sovvenzionate come i parchi solari sarebbero un modello d'affari interessante per le aziende elettriche.

L'obiettivo della neutralità climatica deciso dal popolo entro il 2050 è «sostanzialmente possibile con una massiccia espansione dell'energia solare, dello stoccaggio dell'elettricità e di un'ampia elettrificazione nei settori del riscaldamento e della mobilità», afferma l'esperto in un'intervista pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung (NZZ). La Svizzera beneficia inoltre dell'energia idroelettrica, quale spina dorsale del comparto. «Tuttavia sarebbe ragionevole che l'energia nucleare svolgesse un ruolo nell'approvvigionamento energetico per i prossimi 25 anni o anche di più. Ogni decennio di funzionamento continuo delle centrali nucleari esistenti rende la strategia energetica della Confederazione più economica di un buon 10%».

Ma quanto potrebbero funzionare ancora - chiedono i giornalisti - i quattro reattori esistenti? «Gli specialisti sono concordi nel ritenere che i reattori possano operare in sicurezza fino a sessant'anni. Per gli impianti più recenti, come Gösgen (SO) e Leibstadt (AG), la tendenza internazionale punta addirittura verso gli ottant'anni. Tuttavia, ciò presuppone che avremo accesso a personale tecnico competente anche per questo lungo periodo di tempo: in un paese che ha deciso di abbandonare gradualmente l'energia nucleare questa rappresenta una sfida importante».

Fino a poco tempo fa sembrava che non vi fossero sufficienti nuove leve, ma le cose stanno cambiando. «Da alcuni anni l'ingegneria nucleare come corso di laurea è tornata a essere molto richiesta a livello internazionale. Il nostro programma di master per esperti nucleari ha ora un numero di studenti tre volte superiore a quello di cinque anni or sono. Nel frattempo sono aumentati anche gli studenti svizzeri. È uno sviluppo molto positivo», argomenta il professore di ingegneria nucleare al Politecnico federale di Losanna (EPFL).

Al momento comunque «i giovani talenti nelle discipline fondamentali della tecnologia nucleare che stiamo attualmente formando presso l'Istituto Paul Scherrer e i due politecnici federali non sono sufficienti da soli a coprire l'intero organico delle centrali nucleari», spiega Pautz. «La Svizzera ha potuto attingere per anni a personale esperto dalla Germania, beneficiando dell'abbandono precoce dell'atomo nel mio paese d'origine. Ma questa fonte si sta gradualmente esaurendo. Inoltre i giovani professionisti trovano molto più stimolante lavorare in nazioni in cui, a differenza della Svizzera, si stanno sviluppando nuove centrali».

Stando all'intervistato, la fonte atomica rimarrà importante anche in futuro. «C'è l'ipotesi che l'espansione delle energie rinnovabili venga spinta in modo così massiccio da rendere superflua l'energia nucleare dopo il 2050. Tuttavia, per avere elettricità a sufficienza in inverno, dovremo immagazzinare l'energia solare sotto forma di idrogeno o di gas di sintesi: si tratta di un'operazione molto costosa e le infrastrutture necessarie sono al massimo rudimentali. La maggior parte dei modelli seri ipotizza quindi che continueremo a fare affidamento sull'energia di banda per stabilizzare la rete elettrica e che questo avrà anche un effetto di riduzione dei costi. Le moderne centrali nucleari possono fornire questa elettricità prodotta costantemente».

Balza comunque all'occhio - fanno notare i cronisti della NZZ - che la costruzione di nuovi reattori in Europa subisce regolarmente enormi superamenti di spesa e di tempi. «Una ragione importante è che il costruttore francese Framatome non ha creato alcun reattore nei venti anni precedenti. In questo periodo si è perso molto know-how nella costruzione di impianti. Anche le autorità non hanno la necessaria routine. In Finlandia, le norme sono state modificate più volte durante la procedura di autorizzazione e sono stati aggiunti nuovi requisiti durante il periodo di costruzione. In queste circostanze, è molto difficile per tutti i soggetti coinvolti rispettare i tempi. È auspicabile che sia le autorità che il costruttore avviino un processo di apprendimento. Perché da un punto di vista puramente tecnologico, è perfettamente possibile completare una centrale nucleare entro cinque anni, come dimostra l'esperienza di altri paesi».

«In una centrale nucleare, gran parte dei costi non vengono sostenuti durante il funzionamento e per il combustibile, bensì durante la fase di costruzione», prosegue il docente. «Se si verificano ritardi, questo ha un impatto enorme sui costi totali durante il periodo di funzionamento. Inoltre in Svizzera i parchi solari ed eolici sono sovvenzionati fino al 60%: se un nuovo impianto atomico fosse sovvenzionato nella stessa misura posso immaginare che sarebbe un modello di business interessante».

«Per i fornitori di energia elettrica, i costi sostenuti per la produzione di elettricità sono decisivi. Se si considerano i soli oneri di produzione, le energie rinnovabili ottengono buoni risultati. Da una prospettiva economica complessiva, tuttavia, il calcolo è diverso. Perché in questo caso contano anche i costi di sistema: ad esempio, l'adeguamento delle tecnologie di accumulo che si rende necessario quando si ampliano le fonti rinnovabili, la fornitura di capacità di riserva, come abbiamo sperimentato quest'inverno, e la massiccia espansione delle reti che serve a causa della produzione decentralizzata di elettricità. Tutto questo viene pagato alla fine dal consumatore».

Uno studio completo dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), che ha preso in esame in modo specifico il sistema energetico svizzero, ha analizzato la situazione. «La conclusione è che il mantenimento in funzione delle centrali nucleari esistenti fino a ben oltre il 2050 è di gran lunga l'opzione più favorevole. Si pone però la questione di cosa accadrà dopo. La prossima opzione più favorevole sarebbe la costruzione di due grandi centrali nucleari, che dovrebbero essere costruite entro il 2040 e sostituire le vecchie centrali. Secondo lo studio, la terza opzione più economica sarebbe un mix di energie rinnovabili volatili e una centrale nucleare. Secondo questo studio lo scenario di gran lunga più costoso per la Svizzera sarebbe affidarsi esclusivamente alle energie rinnovabili».

Ci sono però anche ricerche che arrivano a conclusioni opposte. «Sarebbe quindi auspicabile che la Confederazione stessa commissionasse uno studio che tenga conto di queste varianti del sistema energetico», risponde il tecnico. «Perché in Svizzera non esiste uno studio esaustivo in merito. Sono convinto che questo potrebbe rendere oggettivo il dibattito sui costi e i benefici dell'energia nucleare».

«Gli impianti di terza generazione costruiti oggi hanno raggiunto un livello di sicurezza enormemente elevato», prosegue Pautz, che si dice anche curioso di vedere quanto proporrà la Cina nei prossimi anni. «Nel frattempo Pechino è molto più avanti di noi, soprattutto per quanto riguarda i reattori di quarta generazione. Hanno beneficiato molto degli sviluppi in Europa negli anni Settanta e Ottanta».

E le scorie? «Fondamentalmente tutte le forme di produzione di energia lasciano dietro di sé rifiuti tossici, comprese le fonti rinnovabili», osserva lo specialista. «La quantità di scorie radioattive prodotte dalle centrali nucleari in Svizzera è estremamente ridotta. È proprio perché sono così poche che la strada dello smaltimento geologico in profondità è praticabile. Il deposito previsto è un impianto con un potenziale di rischio estremamente basso e la Svizzera è sulla buona strada per svilupparlo».

Il professore definisce peraltro problematico il quadro finanziario in cui opera la ricerca nel campo. «Dopo Fukushima, l'industria si è ampiamente ritirata dalla ricerca sui nuovi reattori e l'Ufficio federale dell'energia non ha lanciato un solo programma di finanziamento su temi nucleari. Credo che i politici abbiano una responsabilità in questo senso, perché le competenze svizzere nella ricerca nucleare si stanno visibilmente erodendo», conclude lo specialista.

 

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COMMENTI
 

Voilà 1 anno fa su tio
Stiamo ragionando sulla base delle conoscenze attuali, ma la ricerca nel campo dell'energia pulita è molto attiva e non possiamo sapere quali alternative ci saranno tra più di 20 anni.

Voilà 1 anno fa su tio
Parlament.ch Nelle zone situate in un raggio di cinque chilometri da una centrale nucleare il rischio per i bambini di contrarre la leucemia è più elevato. Questo dato emerge da uno studio caso-controllo condotto dal Registro tedesco dei tumori infantili di Magonza su incarico dell'Ufficio federale tedesco di radioprotezione (BfS). Ad una simile conclusione era già giunto Peter J. Baker (Meta-analysis of standardized incidence and mortality rates of childhood leukaemia in proximity to nuclear facilities, in: European Journal of Cancer Care, 2007, 16 (4), 355-363), che si è espresso in questi termini: "The meta-analysis was able to show an increase in childhood leukaemia near nuclear facilities." corriere.it/salute/ studi condotti in Germania e Francia, oltre che negli Stati Uniti e in Canada, dove invece è stato riscontrato un maggiore e significativo rischio di leucemie e linfomi nei bambini che abitano in prossimità (circa 5 chilometri) da una centrale nucleare." RESTANO TANTI I SOSPETTI SUL NUCLEARE - Dunque, che pensare? «Nonostante risultati contradditori siano stati riportati in precedenza, anche in altri studi condotti nei paesi scandinavi, rimane la potenziale nocività dell’energia nucleare, il cui ruolo è stato ampiamente dimostrato quale una delle possibili cause di queste neoplasie insorte in età pediatrica, come nel caso dell’esposizione prenatale – risponde Andrea Pession, Direttore dell’unità di Pediatria del Policlinico Sant’Orsola Malpighi Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna -. Inoltre, non va trascurato il fatto che l’effetto dell’esposizione si manifesta dopo un certo periodo di latenza, e quindi, nel caso di bambini irradiati, buona parte dell’effetto si potrebbe manifestare quando si raggiunge l’adolescenza o addirittura l’età adulta».

sctaquet 1 anno fa su tio
Flp82 , hai pienamente ragione , vogliamo solo Bus ,furgoni , auto , moto , biciclette ,scooter elettrici , senza contare computer , tablet , telefoni , è pura utopia pensare che siano sufficenti le energie rinnovabili . Anche perchè a mio modesto avviso l' elettrico non è il futuro .

Thinks 1 anno fa su tio
Risposta a sctaquet
... Sono gli stessi ragionamenti di fine 1800, quando uscì la prima "stufa a 4 ruote" sostituendo le carrozze trainati da cavalli... Le lobby del petrolio e nucleari vi ringraziano x il vostro sostegno, confermando che continuando così non potremo mai fare a meno di loro... 😂

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Thinks
Bé i cinesi ringraziano te per il medesimo sostegno all'elettrico. In ogni caso sti discorsi da ''schiavo delle lobby'' sono ridicoli e inutili. Ad oggi non abbiamo prove che 1) sia fattibile garantire un approvvigionamento stabile alla Svizzera da soli fonti rinnovabili e 2) che ci siano le risorse sufficienti per la nostra strategia energetica. Le proiezioni a livello federale e cantonale non sono credibili, come non sono credibili le previsioni di capacità istallata solare e idroelettrica, non c'è una tecnologia matura per lo stoccaggio (a parte idroelettrico che però consuma territorio che non si vuole però ''deturpare''). Insomma, saremo schiavi delle lobby, ma risposte serie sul tema energetico da Berna e da Bellinzona non ne arrivano.

Flp82 1 anno fa su tio
Come al solito leggo commenti di gente ignorante che oltre a non avere idea come funziona una centrale nucleare o come vengono messe in sicurezza le scorie. Siamo nel 2023 e non abbiamo una rete elettrica basata almeno per il 75% sul nucleare, siamo indietro di almeno 30 anni rispetto a quello che dovrebbe la Svizzera come paese moderno. Per quelli che NON vogliono il nucleare, bene preparatevi agli aumenti della bolletta, perché l'unico modo sicuro ed ecologico per produrre energia elettrica è ancora, e sarà per i prossimi 50 anni, il nucleare. Avete paura del nucleare, è giusto avere paura di ciò che non si conosce, informatevi, andate a leggere e studiare che la paura passa in fretta. Io personalmente non avrei problemi ad abitare da parte ad una centrale nucleare, anche le scorie le potrebbero interrare tranquillamente sotto il mio giardino, so come vengono sigillate e non esiste assolutamente nessun problema. Ah, già... La tecnologia va sempre avanti, tra un po' si potrà usare le scorie per produrre energia elettrica, per riciclare e trasformare le scorie in qualcosa di meno pericoloso e che non siano più radioattive a lungo termine. Tutto questo non solo per eliminare le scorie, ma per ridurre ulteriormente i costi di produzione del energia elettrica. Strano che in un paese con un numero elevato di dighe e laghi artificiali la gente non abbia fatto un referendum per bloccare anche quello, considerando che gli incidenti a livello mondiale di bacini artificiali hanno causato più morti e danni dei vari incidenti nucleari.

Emib5 1 anno fa su tio
Mi sbaglierò, ma non si fa alcun riferimento al costo e dello smaltimento e all'ubicazione delle scorie e dell'intera centrale a fine ciclo. Pagheranno le società proprietarie o il contribuente?

Nikooo777 1 anno fa su tio
Risposta a Emib5
sono gia' pagati questi costi. Da quando l'energia nucleare e' stata messa in vendita, una parte delle entrate e' stata accantonata per lo smantellamento.

Emib5 1 anno fa su tio
Risposta a Nikooo777
Nikoo Questa è la frottola che mi hanno raccontato er anni durante le visite guidate alla centrale di Gösgen, il fatto reale è che hanno accumulato una cifra ridicola, solo per scopi propagandistici, e non hanno nemmeno riserve sufficienti per danni dovuti ad un incidente poco probabile, ma non impossibile. Come dire i guadagni alle società elettriche e i costi conseguenti alla comunità, ecco perché sono scettico sul nucleare, meglio investire più risorse sul risparmio, sulle fonti rinnovabili e sulla fusione nucleare che risolverebbe sia il problema dell'approvigionamento sia quello della sicurezza nel funzionamento.

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Emib5
Emib lo smaltimento delle scorie è incluso nel prezzo di vendita della corrente, così come una quota destinata a un fondo per la demolizione (leggi federali, non propaganda). Poi che non si accumuli un capitale infinito per i danni che forse potrebbero succedere con una probabilità del 0.5% è cosa ovvia, d'altronde non lo fanno nemmeno con gli impianti idroelettrici che sono statisticamente più pericolosi e mortali di quelli nucleari. La fusione nucleare è un bel discorsetto buono per tutti gli aperitivi, si sa già che sarà sicura, perfetta, economica e super ecologica ancor prima d'esser riusciti a tirar fuori energia da un esperimento. Però fissione noooo, malgrado nel 2011 abbiamo potuto vedere un terremoto fra i più potenti mai registrati e poi uno tsunami senza grossi problemi alla centrale che ha retto meglio di tutte le altre infrastrutture esistenti nel raggio di km (senza nemmeno grandi problemi malgrado l'incidente grave dato dalla fusione del nocciolo). Letteralmente stiamo facendo un minestrone per giustificare l'irrazionale.

Emib5 1 anno fa su tio
Risposta a Mattiatr
Mattiatr Dai dati della confederazione risulta che il fondo non ha nemmeno la metà della somma stimata per smaltire e mantenere controllate le scorie e per smaltire le centrali a fine ciclo! Prova ad indovinare chi verserà la differenza, sempre nell'ipotesi che 20 miliardi basteranno, sappiamo bene come siano precisi i preventivi svizzeri rispetto ai consuntivi...

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Emib5
Mah, ho trovato un rapporto annuale dell'amministrazione federale in cui rilevano un eccesso rispetto alle previsioni riguardanti il fondo fatte l'anno precedente. Comunque sia poniamo per vero che pagheremo noi tramite fiscalità generale lo smantellamento delle centrali a fissione nucleare svizzere, diamolo proprio per assunto, eh quindi? Facciamo il conteggio di tutti i sussidi a pannelli solari, macchine elettriche, ... fatti in Svizzera? Facciamo il conteggio dei finanziamenti pubblici all'idroelettrico? Ogni vettore energetico racchiude in sé finanziamenti pubblici e/o partecipazioni statali da parte di comuni, cantoni o confederazione, pertanto il tuo argomento ha poca rilevanza ed è poco utile. Va bene spendere soldi solo in cose che ci piacciono? Già che ci sei perché non contesti le centrali a gas costruite per compensare eventuali mancanze future? A me personalmente va benissimo spendere per una fonte energetica che mi ha acceso la lampadina di casa per decenni inquinando relativamente poco, così non è per il gas, eppure go 2050, grandi risultati all'orizzonte.

Emib5 1 anno fa su tio
Risposta a Mattiatr
Mattiatr È vero che c'è stato un eccesso negli accantonamenti rispetto a quello previsto, ma nel rapporto si parla di circa 9 miliardi, per lo smaltimento di scorie e centrali, ma la somma oggi stimata necessaria è di circa 20! 11 milardi che , tenuto conto di inflazione e aumento dei costi, continueranno a mancare. A me non paiono pochi, pensando che non si è ancora spinto abbastanza verso il risparmio energetico (un ottimo affare per l'economia, lo dico per esperienza personale nella ristrutturazione totale di una casa anni 80 in una paragonabile a minenergie o meglio) e nelle fonti rinnovabili, idroelettrico compreso.

Dred 1 anno fa su tio
Concordo pienamente con quanto dice il professore. Costruire una o magari due nuove centrali di ultima generazione, con tutte le misure di sicurezza possibili, sarebbe una buona cosa per garantire la transizione verso le energie rinnovabili che richiederà ancora decenni (soprattutto a causa dell'aumento delle auto elettriche). Si potrebbe in questo modo spegnere le due centrali di Beznau che ormai sono abbastanza vecchiotte.

sctaquet 1 anno fa su tio
Una volta costruita una centrale . l'energia costa pochissimo , Thinks , allora mi vuoi dire che i Finlandesi sono stu pi di ?

angelina 1 anno fa su tio
cominciamo subito allora, sennò ogni anno sarà tardi e si sa la politica tarda sempre, specialmente quella tedesca o rossoverde.

Thinks 1 anno fa su tio
Ammo.... l'obbiettivo delle lobby del nucleare è solo uno, costruirle nonostante il volere contrario del popolo, naturalmente ostacolando l'avanzamento delle rinnovabili. L'energia nucleare già oggi costa più di 4 volte quella delle rinnovabili!, vogliamo continuare a sostenerla?

Golf67 1 anno fa su tio
Risposta a Thinks
Ah perché crede che non ci siano lobby sulle rinnovabili? Le rinnovabili si stanno già ostacolando da sole, non c’è bisogno del nucleare. Se poi la tecnologia in fase di studio (contrastata da parte politica) di trattare con laser le scorie dovesse concretizzarsi, allora ne vedremo altre belle

Thinks 1 anno fa su tio
Risposta a Golf67
Certo, così invece di 4 il costo dell'energia salirà a 6 volte rispetto alle rinnovabili! A proposito di rinnovabili, ma almeno lo sai che la quota di rinnovabili nel mix energetico della Germania, ha raggiunto il 50,3 per cento nei primi tre mesi del 2023 dell'intero consumo nazionale? Ed hanno riconfermato di raggiungere l'80% entro il 2030 puntando alla decarbonizzazione e spegnimento delle nucleari. Ogni anno aggiungono solo tra solare ed eolico una produzione energetica equivalente a una centrale nucleare di media potenza! Noi quali obbiettivi abbiamo, oltre ad essere perennemente in ritardo nelle rinnovabili e continuando con il tam tam mediatico di voler costruire altre centrali atomiche, nonostante è meno del 30% dell'energia prodotta x il nostro consumo nazionale?

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Thinks
Thinks difatti la Germania ha prezzi in bolletta fuori di testa, la Francia con il nucleare al 70% vede tariffe nettamente migliori (ma vabbé). Della Germania dimentichi però che quando c'è vento, letteralmente devono pagare le nazioni vicine per esportare la corrente in esubero, mentre quando manca campano di gas e lignite, sicuramente un mega piano. Inoltre non hanno le infrastrutture per trasportare l'energia elettrica da nord a sud. Inoltre sono sempre più esposti al rischio blackout visto che il solare passa da 0% a 100% nell'arco di poche ore e non produce nemmeno per tutta la giornata mentre l'eolico quando non c'è vento è praticamente inutile. Quindi cosa fai nelle notti senza vento? Giu a bruciar carbone, salvo forse aspettare che la guerra in Ucraina per tornare dall'amicone Putin a comprargli gas. In Svizzera la quota nucleare è al 30% ca. perché banalmente non abbiamo bisogno di maggior potenza istallata. Volerlo spegnere è la solita follia buttata là da un gruppo di racconta b a l l e che poi non si è nemmeno preso la briga di tirar fuori un piano energetico credibile (la strategia energetica 2050 è letteralmente ridicola). Germania esce dal nucleare, Italia l'ha già fatto sostituendolo con fonti inquinanti e l'Austria vista la poca popolazione e le tante montagne se la cava più o meno con l'idroelettrico, le restanti nazioni europee invece stanno ricominciando a costruire o valutare questa fonte, però ovviamente noi siamo quelli intelligenti e gli altri sono quelli ignoranti. Purtroppo una delle cause del rallentamento della locomotiva d'Europa è il prezzo dell'energia, forse a sto giro fare come la Germania (che tra l'altro ha iniziato questo percorso sotto la presidenza di un corrotto da Mosca) non è la migliore delle idee.

Thinks 1 anno fa su tio
Risposta a Mattiatr
Mattia... Intanto che noi continuiamo con il solito "sa po mia fa" loro negli ultimi anni, sempre più spesso hanno soddisfatto il 100% del fabbisogno energetico dell'intero paese, con la sola produzione di energia da fonti rinnovabili,  è sai cos’è successo? I prezzi sulla borsa elettrica sono precipitati a tal punto da far scendere il prezzo al negativo (con addirittura un picco di -130 €/MWh per un’ora)!! Inoltre stanno potenziando le tecnologie (e c'è ne sono molte) per accumulare l'energia in eccesso, in modo da TENERSELA! Invece che regalarla all'estero, che naturalmente nel nostro caso tu paghi sempre uguale... 😂

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Thinks
Alura, ni. Vero che i prezzi in Germania hanno raggiunto prezzi negativi, non è vero che sia conveniente. L'eolico e solare sono sussidiati (altrimenti non si spiega perché dei produttori d'energia debbano pagare per farsi prendere la corrente), il ché implica che paghi prima per costruire gli impianti, poi paghi per comprare la corrente ed infine sei costretto a pagare per tenere attive centrali a gas e carbone per sopperire ai periodi dell'anno in cui solare ed eolico sono assenti. Il picco negativo interessa relativamente poco, ciò che conta realmente è il prezzo medio in bolletta (la quale Germania spicca in negativo, dati Eurostat) e il prezzo medio giornaliero che non è mai andato in negativo. In sostanza eolico e solare soffrono un loro problema strutturale, cioè la mancanza di stabilità, la loro intermittenza. Lo stoccaggio è una foglia di fico, non ci sono le tecnologie necessarie ad immagazzinare corrente elettrica su scala di rete, in Australia ci hanno provato, in California ci hanno provato e il risultato è stato un aumento dei prezzi medi della corrente elettrica. Quando queste tecnologie ci saranno sarò ben felice di rimangiarmi tutto, lo troverò ridicolo visto che dovrai sprecare risorse minerarie e fondi per costruire delle infrastrutture che sono evitabili con tecnologie già a disposizione e meno costose (per l'appunto, fissione di 3° gen. e fra circa un decennio di 4°).¶ Le fonti rinnovabili, sopra tutto combinate con l'idroelettrico sono ottime per la gestione dei picchi, non per garantire l'intero approvvigionamento elettrico. In Svizzera siamo fortunati, abbiamo le montagne e una quantità d'acqua per oggi sufficiente per permetterci di usare solamente un 30% di nucleare. In ogni caso la fissione è uno strumento utile per garantire il base load, rendendo quindi meno complicata e meno costosa la gestione della rete elettrica. L'alternativa sarebbe idroelettrica e lo stoccaggio idro pompato alimentato (se caso) a solare, cosa però che non è nelle previsioni svizzere visto che la quota di idroelettrico preventivato al 2050 è troppo inferiore rispetto a quella solare. Il problema sta nell'essersi inventati una perversione per i pannelli sulle case e di non aver previsto sufficiente idroelettrico, per questo non regge. Poi teh, liberissimi di fare palazzine di litio per stoccare la corrente, dovremo pagare per costruirla, mantenerla e per fargli comprare la corrente che dovremo ricomprare, il tutto quando questo lavoro potrebbe farlo una centrale che se finanziata con un po' di finanze pubbliche risulterebbe meno caro in bolletta e forse addirittura considerando il costo totale della costruzione (su questo non metto la mano sul fuoco perché non ho fatto nessun calcolo a riguardo). In ogni caso puntare su tecnologie non ancora mature è pericoloso quando si parla della stabilità economica, sociale e politica della Svizzera. Poi boh, mi ripeto, vorrei capire come faranno i consumi elettrici a calare visto che in un futuro non tanto lontano, l'intenzione politica è di azzerare tutti i consumi derivanti da altre fonti energetiche (quindi trasferendoli appunto sull'elettrico).

sctaquet 1 anno fa su tio
In Finlandia hanno appena inaugurato una nuova centrale nucleare di ultima generazione , i Finlandesi sono stu pi di ? .... Non credo proprio .

Sciguetto 1 anno fa su tio
L’Ue ha inserito il nucleare tra le fonti green, perciò…

Blobloblo 1 anno fa su tio
Risposta a Sciguetto
Il problema sono le scorie che nessuno vuole, e che non sono molto green, le tieni tu a casa tua?

Nikooo777 1 anno fa su tio
Risposta a Blobloblo
le scorie sono pochissime e possono pure venir riciclate e usate nei nuovi reattori di 4a generazione

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Blobloblo
Blobloblo il problema scorie è oggi facilmente gestibile e domani verranno riciclate quindi ha rilevanza scarsa. Ci sono scarti chimici molto più difficili da gestire e comunque dannosi per la salute umana, animale ecc. però teh, lo si fa, pensa che roba.

Cula 1 anno fa su tio
Avanti cominciate domani alla faccia di chi rompe sempre per qualsiasi cosa 😂😂😂

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a Cula
Ti andrebbe bene se costruissero una centrale atomica o un deposito di scorie nei pressi di casa tua? Si potrà anche costruire una centrale in 5 anni, ma l'iter per il reperimento dei fondi, la progettazione e l'evasione di ricorsi può durare 20 anni.

Nikooo777 1 anno fa su tio
Risposta a Voilà
ben volentieri, nei comuni dove sorgono le centrali nucleari c'e' una sicurezza altissima, generalmente un costo inferiore della corrente e tanti posti di lavoro.

s1 1 anno fa su tio
"L'obiettivo della neutralità climatica deciso dal popolo entro il 2050" rende però sono necessarie le centrali nucleari. quindi niente energia proveniente di fonte idrocarburi e carbonfossile ma perchè no energia nucleare... sembra un bel progresso

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a s1
Bé visto che il nucleare non è emettitore di gas serra lo è eccome. Poi fornisce corrente elettrica costantemente al pari dell'idroelettrico, con la differenza però che il primo è più sicuro.
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