La donna, una 56enne, ha scelto di sopprimere il suo amico a quattro zampe a modo suo.
SAN GALLO - Per un animale malato terminale, gravemente ferito o in uno stato di salute compromesso, l'eutanasia è spesso l'ultima risorsa. In Svizzera, questa viene effettuata da un veterinario. Una donna di 56 anni del canton San Gallo ha però voluto prendere in mano la situazione e porre fine alle sofferenze del suo cane, che era malato. All'inizio di maggio, ha preso la sua pistola automatica ed è andata in cantina, dove si trovava l'animale.
«Con la pistola carica si è avvicinata al cane, gli ha dato un bacio sulla fronte e gli ha sparato in testa», scrive la procura di San Gallo nell'ordinanza penale che la 56enne ha ricevuto a fine luglio. Il cane è morto sul colpo: «La donna ha agito per sollevare il cane malato dalle sue sofferenze», viene specificato, ma prima di sparare non l'ha anestetizzato.
Oltre alla pistola automatica la donna possedeva un kalashnikov, un'altra pistola, un manganello e varie cartucce e munizioni. Tranne che per la pistola automatica, non possedeva alcun permesso di porto d'armi.
La 56enne è stata riconosciuta colpevole di violazione della Legge federale sulla protezione degli animali e violazione della Legge federale sulle armi ed è stata condannata a una multa di 1'500 franchi sospesa condizionalmente per due anni. Dovrà però pagare una multa e altre spese per un totale di 1'650 franchi.
«Nel canton San Gallo ci sono veterinari che offrono anche la soppressione a domicilio», dichiara Julika Fitzi, responsabile del centro di consulenza veterinaria della Protezione svizzera degli animali. La pratica può essere effettuata solo da un veterinario: «I medicamenti necessari non possono essere acquistati in farmacia».
Sparare al proprio animale domestico, sottolinea Fitzi, è vietato per legge: «Esistono regolamenti per l'uccisione professionale». Non è inoltre consentito ricorrere a un'overdose di farmaci: «Lo sconsigliamo vivamente. È una terribile agonia per l'animale».