A dirlo sono i risultati del laboratorio cantonale di Basilea: nessuno dei prodotti testati ha superato gli esami.
BASILEA - Un risultato preoccupante per una sostanza che crea dipendenza e che sta diventando sempre più popolare, specie fra i giovani. Il laboratorio di Basilea ha testato 32 sigarette elettroniche monouso: nessuno dei prodotti era conforme alla legge. Sono state riscontrate ben 213 violazioni, tra cui un’eccessiva quantità di piombo e sostanze nel liquido in grado di creare problemi alla fertilità. Sette prodotti sono stati vietati.
Il laboratorio cantonale non è autorizzato a fornire i nomi. E a nulla sono valsi i tentativi di 20 Minuten di scoprire, tramite i rivenditori e i vape shop, quali fossero le sigarette elettroniche “difettose”. Nonostante tutto, non ci saranno ritiri o richiami: «Il rischio per la salute - spiega Franz Dussy del laboratorio di Basilea - non è così grande come nel caso, per esempio, di un prodotto contaminato da salmonella». I prodotti vietati, invece, da metà ottobre non sono più disponibili.
Swiss Vape Trade Association, l’associazione di categoria che rappresenta i venditori di sigarette elettroniche (SVTA) valuta positivamente i controlli. «In caso ci fosse merce pericolosa per la vita - commenta il presidente Mario Puppo - andrebbe richiamata».
Secondo la Lega polmonare svizzera, è importante che i rivenditori e i relativi importatori siano informati e incoraggiati a ritirare i prodotti dal mercato. Per la Fondazione per la protezione dei consumatori (SKS) è assurdo che ai cittadini «non venga detto quali siano i prodotti interessati dal divieto di importazione e vendita», afferma la direttrice generale Sara Stalder. «I consumatori non sono cavie - aggiunge - la trasparenza è fondamentale».
A questo proposito, si discute da tempo se sia il caso di cambiare la norma generale eliminando l’obbligo di riservatezza per gli ispettori. «Speriamo avvenga già l’anno prossimo con la revisione della legge sugli alimenti», conclude Stalder