È la proposta del Consiglio federale. Per le piccole e medie imprese sarà abolito dal 2027
BERNA - Nonostante le ampie critiche raccolte durante la fase di consultazione, dal 2029 il Consiglio federale propone di ridurre il canone radiotelevisivo per le economie domestiche da 335, a 300 franchi. Non solo, nel 2027 intende abolire il canone per le piccole e medie imprese.
Passa, dunque, la proposta avanzata dal ministro delle comunicazioni Albert Rösti per ridurre il canone Serafe di 35 franchi in due fasi, portandolo a 312 franchi nel 2027 e infine a 300 nel 2029.
L'intento è chiaro: prendere in contropiede l'iniziativa popolare “200 franchi bastano” (del quale è peraltro primo firmatario) che ha ottenuto un consenso trasversale e relativamente ampio.
Il Consiglio federale respinge dunque la proposta dell'iniziativa popolare. «La SSR ha bisogno di risorse finanziarie sufficienti per poter offrire un'offerta giornalistica equivalente in tutte le regioni linguistiche», ha scritto mercoledì. Le conseguenze dell'iniziativa sull'offerta della SSR e sul suo radicamento nelle regioni linguistiche sarebbero troppo gravi.
Ma si vuole anche alleggerire l’onere finanziario delle famiglie e delle imprese. Da qui la scelta della riduzione in due tranche a partire dal 2027. Sempre dallo stesso anno, per circa l'80% delle aziende assoggettate all'IVA vi sarà invece l'esenzione (valida non più fino ai 500mila franchi di fatturato, ma fino a 1,2 milioni di franchi).
«Questa riduzione graduale lascia alla SSR un margine di manovra per pianificare e attuare misure di risparmio», scrive il Consiglio federale.
Nella sua seduta odierna, il Consiglio federale ha pure prorogato l'attuale concessione alla SSR fino al 2028, ma aspetterà l'esito della votazione popolare prima di rilasciarne una nuova.