La speranza di vita si è attestata a un livello superiore a quello osservato prima della pandemia.
BERNA - In Svizzera si vive sempre più a lungo, ci si sposa di meno e si fanno anche sempre meno figli (del crollo della natalità abbiamo parlato qui). È questo a grandi linee il succo del rapporto odierno diffuso dall'Ufficio federale di statistica (UST) riguardante il movimento naturale della popolazione nel 2023.
Si muore meno, si vive di più - E se delle nascite abbiamo già discusso, guardando all'altra faccia della medaglia notiamo che nel 2023 in Svizzera sono decedute 71.800 persone, ossia 2.600 o 3,5% in meno rispetto al 2022. Questa cifra rimane comunque elevata e supera di diverse centinaia il numero di decessi registrati nel 2021, anno segnato dalla pandemia (71.200). In una popolazione in crescita, l'invecchiamento demografico contribuisce all'aumento dei decessi.
Il calo maggiore dei decessi si è verificato tra le persone sotto i 65 anni (uomini: -5,6%; donne: -5,2%). Quello meno marcato è stato invece rilevato tra le persone dai 65 ai 79 anni (uomini: -3,8%; donne: -3,1%) e tra quelle dagli 80 anni in su (uomini: -3,0%; donne: -3,2%).
Di conseguenza, la speranza di vita è ora più alta rispetto a prima della pandemia. Nel 2023, la speranza di vita alla nascita e a 65 anni era rispettivamente di 82,2 e 20,3 anni per gli uomini e di 85,8 e 22,8 anni per le donne. Per via del calo del numero di decessi, in Svizzera è stato osservato un incremento naturale maggiore rispetto al 2022 (+256 persone; +3,2%), e questo nonostante il calo delle nascite.
Contrazione di matrimoni - Nel 2023 sono state celebrate 36.000 unioni tra persone di sesso diverso, ovvero 1.900 o 5,0% in meno rispetto al 2022. A questi si aggiungono 900 matrimoni tra persone dello stesso sesso e 800 conversioni di unioni domestiche registrate in matrimoni (totale unioni: 37.800). Fatta eccezione per il 2020 e il 2021, durante i quali vigevano restrizioni dovute alla pandemia, erano più di 40 anni che il numero di matrimoni non era così basso (1983: 37.600).
Quasi tre quarti dei matrimoni tra persone di sesso diverso sono stati celebrati tra un celibe e una nubile. Il restante quarto è costituito da seconde (o successive) nozze, cioè unioni in cui almeno una delle persone coinvolte ha uno stato civile diverso da quello di celibe/nubile.
In futuro sempre più "single" - Se i comportamenti osservati nel periodo sotto esame dovessero persistere anche in futuro, una prima stima provvisoria indica che circa la metà delle persone celibi/nubili di meno di 50 anni non si sposerà mai (donne: 49,3%; uomini: 54,5%).
La maggior parte delle unioni tra persone di sesso diverso sono avvenute tra uomini e donne di nazionalità svizzera (47,1%). Tuttavia, nel 2023 questo tipo di matrimonio ha registrato il calo maggiore (-8,2%).
Meno anche i divorzi - L'anno scorso sono stati pronunciati 15 600 divorzi, pari a un calo del 3,7% su un anno. Oltre ai divorzi tra coppie di sesso diverso, il numero totale di divorzi ne comprende 41 tra coppie dello stesso sesso.
Il numero di divorzi ha registrato diminuzioni indipendentemente dalla durata del matrimonio (da 0 a 4 anni: -6,2%; da 5 a 9 anni: -1,1%; da 10 a 14 anni; -5,3%; da 15 a 19 anni: -4,1%; 20 anni o più: -3,6%). Per ora la durata media di un matrimonio al momento del divorzio è di 15,7 anni.
Se tale comportamento della popolazione dovesse confermarsi anche in futuro, secondo una stima provvisoria quasi due matrimoni su cinque (38,3%) potrebbero concludersi con un divorzio.
713 cambiamenti di sesso - Dopo essere stati agevolati da una nuova legge entrata in vigore all'inizio del 2022, i cambiamenti del sesso iscritto nel registro dello stato civile sono scesi da 1177 nel 2022 a 713 nel 2023 (-39,4%).
Nel 2023, il sesso iscritto nel registro dello stato civile è stato cambiato in 332 casi da "uomo" a "donna" e in 381 da "donna" a "uomo". Tre quarti di questi cambiamenti hanno riguardato persone dai 15 ai 29 anni.