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SVIZZERASwisscom, un chiaro «no» alla privatizzazione

04.07.24 - 10:06
Così si è espresso in un sondaggio Syndicom il 70% degli intervistati
Foto Deposit
Fonte ATS
Swisscom, un chiaro «no» alla privatizzazione
Così si è espresso in un sondaggio Syndicom il 70% degli intervistati

BERNA - Quasi il 70% degli aventi diritto al voto in Svizzera si oppone alla privatizzazione di Swisscom, secondo un sondaggio commissionato da Syndicom e presentato oggi. Il sindacato si dice pronto a lanciare un referendum qualora fosse necessario.

Complessivamente il 67% degli intervistati nell'ambito del sondaggio rappresentativo condotto dall'istituto gfs.bern si è detto «certamente» o «piuttosto» contrario alla privatizzazione di Swisscom. Il 26% si è invece detto «certamente» o «piuttosto» favorevole a una vendita da parte della Confederazione. Infine, il resto degli interrogati era indeciso o non ha risposto.

Il sondaggio mostra una maggioranza di "no" tra i simpatizzanti di tutti i partiti e in tutte le regioni linguistiche. L'opposizione è più forte tra i Verdi e il Partito socialista, con percentuali rispettivamente dell'88% e del 69%. I sostenitori dei Verdi liberali sono stati i meno scettici, con una percentuale di "no" del 57%.

Discussioni sul futuro di Swisscom - La situazione finanziaria della Confederazione è alla base delle discussioni sulla privatizzazione di Swisscom. In un'intervista rilasciata lo scorso maggio alla Neue Zürcher Zeitung, il presidente del PLR Thierry Burkart aveva giudicato favorevolmente tale proposta.

«Dovremmo almeno prenderla in considerazione. Il servizio pubblico di Swisscom rappresenta solo una piccola parte della sua attività, che potrebbe essere mantenuta attraverso accordi di prestazione», aveva dichiarato il "senatore" argoviese.

Anche il Consiglio federale sta esaminando il futuro di Swisscom. La Confederazione detiene attualmente il 51% delle azioni della società.

«Ostinazione ideologica» - Syndicom ha sottolineato ai media che la partecipazione maggioritaria della Confederazione in Swisscom garantisce il servizio pubblico in Svizzera e dà all'azienda la stabilità necessaria per sviluppare la sua infrastruttura digitale. Il gigante blu contribuisce inoltre alla sicurezza nazionale e pubblica e versa ogni anno mezzo miliardo di franchi alla Confederazione.

«L'unica cosa che parla a favore della privatizzazione è l'ostinazione ideologica della maggioranza borghese. Se vogliono occupare la Svizzera con questo dibattito superfluo, ce ne rammarichiamo. Ma siamo pronti a impedirlo e siamo fiduciosi di vincere un eventuale referendum», ha affermato oggi davanti alla stampa il consigliere nazionale David Roth (PS/LU).

Per questo studio, il gfs.bern ha intervistato telefonicamente 1'007 persone tra il 3 aprile e il 4 maggio. I dati sono stati poi ponderati per essere rappresentativi di tutti gli elettori. Secondo gli autori, il margine d'errore è del +/-3,1%.

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