Una sessantina di consiglieri nazionali vorrebbero risolvere in questo modo il problema delle code durante la Pasqua.
La Pasqua e le festività primaverili sono alle porte. E con loro arriveranno anche le code a entrambi i portali del tunnel autostradale del San Gottardo. Una (brutta) tradizione (ormai consolidata) che in attesa del raddoppio del traforo - l'apertura completa dei due tubi è prevista per il 2035 - non lascia per nulla tranquilli i tanti viaggiatori che da aprile vorranno oltrepassare le Alpi.
Code triplicate - Le ore di coda al San Gottardo, infatti, sono passate dalle 600 del 2012 alle 1'800 del 2022, rivela oggi la SonntagZeitung (SZ). Per decongestionare il traffico sulla principale via di transito attraverso le Alpi, il consigliere nazionale dell'UDC Benjamin Giezendanner (AG) - tramite una mozione firmata da altri sessanta parlamentari - ha proposto l'idea di tenere aperto tutto l'anno la strada del Passo.
Costi per 300 milioni - Per rendere la strada accessibile per 365 giorni all'anno sono però necessari vari interventi. Vanno infatti costruite nuove barriere anti-valanga, edificate coperture parziali e create nuove strade di collegamento. Il costo? Per l'USTRA, interpellata dalla SZ, non meno di 300 milioni di franchi. «È un importo relativamente piccolo», commenta il primo firmatario della mozione.
«Altamente problematica» - Ma il "peso" finanziario non è il principale problema della proposta di Giezendanner. Secondo Pro Alps, infatti, l'idea è «altamente problematica in termini di trasporti, clima e soprattutto di politica costituzionale», visto che l'Iniziativa per la protezione delle Alpi, adottata dal popolo elvetico nel 1994, vieta specificatamente un aumento della capacità di trasporto attraverso le Alpi. Ma per il politico argoviese, la soluzione dell'apertura del Passo 365 giorni all'anno non rappresenta un aumento di capacità poiché «non verranno costruiti né una nuova strada né un nuovo tracciato».
Ticino soddisfatto - La proposta di Giezendanner è invece accolta con favore dai parlamentari ticinesi. Simone Gianini, (PLR) ad esempio, ricorda come d'inverno i collegamenti con il nostro Cantone siano particolarmente vulnerabili. «C'è il rischio concreto - ha ricordato sulle colonne del domenicale - che il tunnel stradale e ferroviario vengano chiusi contemporaneamente. In tal caso il Ticino sarebbe di fatto tagliato fuori dal resto della Svizzera». Un pensiero, questo, condiviso anche da Bruno Storni (PS) che precisa di sostenere la mozione di Giezendanner anche per «ridurre il grosso problema degli ingorghi di Pasqua» attraverso una strada già esistente.
Urani non entusiasti - Meno entusiasmo per l'idea di Giezendanner si registra per contro in campo urano. «Non posso pensare che rendere il passo del Gottardo accessibile tutto l'anno possa alleviare la pressione sulle nostre strade», afferma il consigliere nazionale Simon Stadler. Il deputato preferirebbe altre due opzioni: impedire temporaneamente l'accesso alle tratte cantonali ai non residenti quando il traffico è particolarmente elevato oppure convincere i gestori di dispositivi GPS a non mostrare più agli automobilisti i percorsi che attraversano i villaggi.