La somma sarà consegnata a chi aiuterà a risolvere il caso del pluriomicidio che ha scosso la cittadina argoviese
RUPPERSWIL - Nell'ambito del quadruplo omicidio del 21 dicembre 2015 a Rupperswil (AG) il ministero pubblico e la polizia cantonale non privilegiano ancora nessuna pista. Il movente non è chiaro e non vi è stato ancora nessun arresto. Il Cantone offre 100'000 franchi a chi fornirà l'indizio decisivo.
L'importo è il più alto finora offerto dalle autorità come ricompensa in Svizzera, è stato affermato in una conferenza stampa tenutasi oggi a Schafisheim (AG) per informare sullo stato delle indagini. Secondo Philipp Umbricht, procuratore generale argoviese, si tratta di uno dei delitti più efferati avvenuti in Argovia nell'ultimo decennio. "Siamo fiduciosi di scovare i colpevoli", ha aggiunto il capo della polizia Markus Gisin.
Secondo Barbara Loppacher, procuratrice capo di Lenzburg-Argovia, fino ad ora gli inquirenti hanno ricevuto più di 250 segnalazioni dalla popolazione e sei persone hanno messo a disposizione le registrazioni delle loro dash cam, le telecamere di sicurezza montate su veicoli. L'esame di tutti gli elementi e i 110 interrogatori non hanno però portato ad alcun sospetto.
I fatti risalgono al 21 dicembre scorso. Secondo i nuovi elementi una delle vittime (la donna) tra le le 9.50 e le 10.10 aveva prelevato 9850 franchi da un distributore automatico di Rupperswil e da una filiale di una banca a Wildegg (AG). L'allarme era stato dato verso le 11.20 per telefono da un vicino di casa, il quale segnalava che un denso fumo fuorusciva dall'abitazione adiacente alla sua, una casa bifamiliare.
Dopo aver domato le fiamme i pompieri avevano trovato i corpi senza vita di quattro persone: una donna di 48 anni, i suoi due figli di 13 e 19 anni e l'amica 21enne di quest'ultimo. I cadaveri riportavano ferite da punta e da taglio e c'era voluto qualche giorno per identificarli, perché chi aveva commesso il crimine aveva appiccato il fuoco all'appartamento prima di andarsene, per cancellare eventuali prove e rendere così più difficile il lavoro degli inquirenti. Le indagini hanno permesso di constatare che le vittime erano legate con fascette e nastro adesivo.
Il ministero pubblico ha aperto un procedimento per omicidio plurimo intenzionale. Le investigazioni proseguono 24 ore su 24 sette giorni su sette. In tutto sono impiegati 40 collaboratori e altri specialisti provenienti dal resto della Svizzera e dall'estero. Mai prima d'ora è stato coinvolto così tanto personale per la risoluzione di un caso, ha precisato Gisin.
Nonostante l'incendio abbia compromesso molti indizi, sul luogo del delitto sono state trovate tracce di Dna e impronte digitali - con tutta probabilità appartenenti all'autore o agli autori del delitto - che tuttavia non hanno permesso di identificare nessuna persona in Svizzera. I rilievi vengono ancora esaminati nelle banche dati internazionali.
Per motivi legali non è possibile svolgere un test di massa del Dna, è stato precisato. Per una verifica di questo tipo è necessario restringere il gruppo di persone.