I 4 corpi trovati nella villetta di Rupperswil sollevano molte domande. Uno scienziato forense cerca di fare chiarezza
RUPPERSWIL - I 4 cadaveri trovati nella villetta bruciata due giorni fa a Rupperswil sono stati uccisi. Il fuoco sarebbe stato appiccato in seguito, per cancellare le tracce del delitto. Ne è sicuro Thomas Knecht Responsabile Medico di Psichiatria forense presso il Centro Psichiatrico di Appenzello Esterno che, intervistato da 20 Minuten, cerca di far chiarezza sull'accaduto.
Perché l'omicida ha appiccato il fuoco alla casa dopo aver accoltellato i suoi abitanti?
"Il colpevole è probabilmente andato a eliminare tutte le tracce. Dopo un incendio gli investigatori di solito fanno fatica a trovare indizi utili. Anche le tracce di DNA, molto spesso, vengono distrutte dalle fiamme".
Qual è il prossimo passo in tali indagini?
"Ora è il momento di mettere sotto la lente d'ingrandimento tutta la rete di relazioni che gravitavano attorno alle 4 vittime. Qui bisogna farsi domande diverse: Le vittime hanno avuto contatti con persone esterne all'ambiente familiare? Con chi esattamente? Chi avrebbe potuto avere interesse a uccidere queste persone?".
Quindi si presume che la persona che ha commesso il reato sia vicina alla famiglia?
"A prima vista sembra ovvio. Lo dimostra soprattutto il fatto che ha attribuito grande importanza all'evitare di lasciare tracce di DNA".
Si può pensare a una tragedia familiare?
"Si può sicuramente prendere in considerazione tra le ipotesi. Se un atto del genere può mai essere giustificato per qualcuno, allora questi deve avere un grave conflitto con le sue vittime. Solo i folli agiscono brutalmente e senza ragione".
E in questo caso non si tratta di un folle...
"È stato preparato tutto troppo meticolosamente. Non era né malato di mente e non è il delitto di una persona colta da un raptus".