Il Tribunale federale ha respinto il ricorso dell'uomo fermato in dicembre a Zurigo
LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) ha confermato la detenzione preventiva di un boss della 'Ndrangheta, fermato in dicembre a Zurigo su richiesta delle autorità italiane. Il TF non si è invece ancora pronunciato sulla sua estradizione in Italia.
L'arresto era stato chiesto dall'Italia nel giugno 2017 tramite il Sistema informativo di Schengen (SIS). Contro l'uomo, un 31enne, era stato aperto un fascicolo nel 2018 dal Tribunale penale di Reggio Calabria per partecipazione a una associazione criminale di stampo mafioso.
Il boss è stato arrestato il 4 dicembre 2017 dalla polizia cantonale di Zurigo durante un'operazione condotta in collaborazione con i carabinieri di Gioia Tauro (I). Durante la detenzione preventiva, l'uomo si è opposto alla procedura di estradizione semplificata verso l'Italia.
Malgrado ciò, l'Ufficio federale di giustizia (UFG) ha accettato l'estradizione lo scorso 22 gennaio. Tale decisione è stata confermata un mese più tardi dal Tribunale penale federale (TPF).
In una sentenza pubblicata oggi, i giudici di Mon Repos, esprimendosi sulla richiesta di scarcerazione presentata dall'uomo, sostengono che l'UFG, contrariamente a quanto sostenuto dal 31enne, non abbia violato le norme procedurali e il diritto di essere assistito sin dall'inizio da un avvocato.