Un evento registrato alla centrale di Leibstadt ha raggiunto il livello 1 di "anomalia"
BRUGG - Nelle cinque centrali atomiche svizzere si sono verificati l'anno scorso 34 eventi nucleari e radiologici con obbligo di segnalazione, cinque in più rispetto al 2017. Un evento registrato alla centrale di Leibstadt, in Argovia, ha raggiunto il livello 1 di "anomalia".
Tutti gli altri episodi sono invece stati di livello 0, ossia "senza conseguenze per la sicurezza", in base alla scala internazionale INES che va da 0 a 7.
In una nota pubblicata oggi, l'Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN) afferma che gli impianti elvetici «sono stati in grado di garantire la protezione della popolazione dalle radiazione nel corso del 2018».
Stando al rapporto, l'evento di livello 1 registrato a Leibstadt ha «comportato la limitata disponibilità di sistemi di raffreddamento di emergenza». L'episodio si è verificato nella seconda metà di aprile, quando tre dei cinque sottosistemi di raffreddamento di emergenza non erano operativi o lo erano solo parzialmente.
La lista degli eventi con obbligo di segnalazione comprende 13 segnalazioni a testa per le centrali nucleari di Leibstadt e di Gösgen (SO), 4 alla centrale di Mühleberg (BE), 3 al reattore 1 di Beznau (AG) e uno al reattore 2 sempre a Beznau.
L'elenco comprende inoltre 5 episodi registrati all'Istituto Paul Scherrer (PSI) di Villigen (AG) e uno al reattore di ricerca del Politecnico federale di Losanna.
Il 2018 è stato inoltre caratterizzato dalla riattivazione del reattore numero 1 della centrale nucleare di Beznau, dopo tre anni di stop forzato. Il fermo era stato ordinato in seguito alla scoperta di migliaia di "irregolarità" nella struttura di contenimento in acciaio del reattore. «Le approfondite indagini effettuate - si legge nella nota - hanno dimostrato che queste irregolarità non hanno alcuna influenza negativa sulla sicurezza».