A creare problemi era il divieto imposto a questi soggetti a viaggiare verso altri Paesi.
BERNA - Veto incrociato oggi al Consiglio nazionale in merito alla modifiche della Legge federale sugli stranieri e la loro integrazione volta a ridurre gli ostacoli all'accesso al mercato del lavoro e limitare i viaggi alle persone ammesse a titolo provvisorio. Un'insolita alleanza UDC-sinistra ha infatti bocciato l'entrata in materia con 117 voti contro 72.
Il problema dei viaggi all'estero - La revisione legislativa presentata dall'esecutivo a fine agosto prevede che le persone ammesse a titolo provvisorio possano cambiare Cantone al fine di esercitare un'attività lucrativa, ma nel contempo vieta i viaggi in patria e in Paesi terzi.
Durante le discussioni, i parlamentari si sono detti fondamentalmente d'accordo che le persone ammesse provvisoriamente possano in futuro cambiare Cantone se vi hanno un posto di lavoro o vi assolvono una prolungata formazione professionale e non vi beneficiano di aiuti sociali. In tal modo dovrebbe essere loro facilitata l'integrazione nel mercato del lavoro.
Favorevoli e contrari - A creare problemi è invece il divieto di principio fatto a questi soggetti di viaggiare a destinazione del loro Stato di origine o di quello di provenienza nonché in altri Paesi. «Le visite alla famiglia non dovrebbero essere vietate», ha detto Samira Marti (PS/BL) ricordando come il diritto alla vita familiare sia sancito dalla Costituzione. È discutibile dal punto di vista del diritto internazionale, ha aggiunto Balthasar Glättli (Verdi/ZH).
L'UDC ha invece criticato le eccezioni al divieto di viaggiare previste dal disegno di legge, come per eventi scolastici e sportivi e i viaggi di istruzione. Con questo «catalogo quasi infinito di eccezioni», il disegno di legge si rivela essere carta straccia, ha sostenuto la democentrista Martina Bircher (AG).
PLR, PPD e PVL hanno invece sostenuto la revisione della legge e che non sia giustificato bocciare ora l'entrata in materia. Eventuali obiezioni possono essere sollevate - e la legge corretta - nella discussione di dettaglio, ha sostenuto Corina Gredig (PVL/ZH).
La stragrande maggioranza delle regole sui viaggi all'estero è già in vigore oggi. «Stiamo solo elevando a livello di legge quanto già previsto dalle ordinanze», ha precisato, invano, la consigliera federale Karin Keller-Sutter.
Le due mozioni da cui deriva il disegno di legge - Il disegno di legge concretizza due mozioni del Parlamento. Una prima mozione lo incaricava di adeguare in modo mirato lo statuto degli stranieri ammessi provvisoriamente, in particolare per eliminare gli ostacoli maggiori al mercato del lavoro. L'obiettivo è di ridurre l'attuale forte dipendenza dall'aiuto sociale.
L'altra mozione chiede il divieto di recarsi in Patria o nel Paese d'origine per le persone ammesse a titolo provvisorio, analogamente a quanto previsto per i rifugiati riconosciuti. Già oggi le persone ammesse provvisoriamente devono ottenere un'autorizzazione per recarsi all'estero.
La legge rivista sancisce esplicitamente il divieto di recarsi (anche) in un Paese diverso da quello d'origine. Sarebbero comunque possibili eccezioni, ad esempio in caso di decesso o di malattia di un familiare, viaggi scolastici o di formazione ai fini dell'integrazione o viaggi per motivi professionali in Paesi limitrofi.
Per i richiedenti l'asilo vale invece una regolamentazione più restrittiva: possono infatti recarsi all'estero solo se è necessario nel quadro della loro procedura d'asilo e d'allontanamento. La riforma inserisce esplicitamente nella legge anche questa regolamentazione.
Il dossier va al Consiglio degli Stati.