Due giovani, sotto effetto di droghe, hanno tentato di attraversare il fiume per raggiungere una festa a Chancy.
Per trarli in salvo, soccorritori svizzeri e francesi hanno dovuto dispiegare parecchi mezzi e uomini.
GINEVRA - Grande paura questa mattina sul confine franco-svizzero. Poco prima delle 7.30, i partecipanti a un rave hanno allertato i servizi di emergenza: due giovani si trovavano in difficoltà nelle acque del Rodano, gonfio da giorni a causa del maltempo. «Un uomo e una donna, sotto l'effetto di sostanze psicotrope, hanno cercato di attraversare il fiume per partecipare a un rave party», ha confermato Jean-Philippe Brandt, portavoce della polizia cantonale di Ginevra. Commettendo una leggerezza che poteva costar loro cara, visto che nel fiume attualmente scorrono 850 m3 d'acqua al secondo, un flusso enorme, e la temperatura non supera i 17 gradi.
Considerate le condizioni e l'ubicazione al confine tra il canton Ginevra e i dipartimenti dell'Alta Savoia e dell'Ain, per trarli in salvo sono state impiegate risorse considerevoli. «Con la corrente, le vittime possono essere trasportate molto rapidamente a valle», illustra Nicolas Millot, responsabile delle comunicazioni del Servizio antincendio e soccorso della città di Ginevra. «Inoltre, in questa zona, gli argini del fiume sono di nuovo naturali, con tanti alberi che nascondono la vista ai soccorritori».
Attorno alle 8.30, la prima vittima, una 20enne, è stata avvistata dall'elicottero e recuperata da un'imbarcazione in lieve ipotermia. Il suo compagno di sventura non ha la stessa fortuna: è stato sì tirato fuori dall'acqua un quarto d'ora dopo, ma in grave stato d'ipotermia. Tanto da essere ricoverato in prognosi riservata. I due giovani sono andati alla deriva per circa un chilometro prima essere salvati.
In totale, i soccorsi ginevrini e francesi hanno impiegato 45 persone per aiutare i due: sono infatti stati coinvolti pompieri, agenti di polizia, Rega, sommozzatori (supportati da cani), oltre a barche ed elicotteri. «Si tratta di un salvataggio che ha richiesto mezzi eccezionali per localizzare e poi recuperare le vittime in condizioni di navigazione difficili», spiega Nicolas Millot, che ripete gli avvertimenti già lanciati più volte dalle autorità negli scorsi giorni: bisogna ancora pazientare prima di pensare di approfittare di laghi e fiumi.