I resti umani rinvenuti a settembre sul ghiacciaio di Corbassière appartenevano a un inglese di 32 anni. Era scomparso il 31 dicembre 1974.
SION - Le analisi del DNA - dopo mesi - hanno permesso di far luce sul mistero dei resti umani restituiti dallo scioglimento del ghiacciaio di Corbassière lo scorso cinque settembre. Quei brandelli di corpo appartenevano infatti a un inglese di 32 anni che era scomparso sulla Grand-Combin quasi cinquant'anni fa: era infatti il 31 dicembre del 1974.
La conferma definitiva sull'identità della vittima è giunta, come detto, grazie al test del DNA. Ma alcuni indizi, ritrovati sul luogo, avevano già fatto propendere la Polizia cantonale verso la pista inglese. «La collaborazione con i servizi di polizia britannici e l'Interpol hanno poi portato all'identificazione dello scomparso».
Quello dell'inglese non è il primo corpo restituito dai ghiacciai elvetici. Durante la scorsa (caldissima) estate diversi altri resti umani sono stati rilasciati dalle loro prigioni di ghiaccio e sono stati in seguito identificati grazie alle analisi del DNA.
La polizia ha un dossier relativo a 300 persone scomparse dal 1925, quasi la metà delle quali in montagna. «Questi fascicoli vengono costantemente analizzati», ha precisato il portavoce Steve Léger, consapevole che dietro le sparizioni ci sono famiglie che attendono una risposta, a volte da diversi decenni.