Un ex karateka, oggi amministratore di immobili, si sarebbe presentato in uno stato alterato a casa di un suo inquilino picchiandolo brutalmente
BASILEA - Non avrebbe gradito le rimostranze per quell'odore acre di cannabis che dal cortile saliva penetrando nel suo appartamento: così ha deciso di risolvere la questione presentandosi alla porta del suo inquilino e mettere a tacere il suo dissenso. Non a parole, ma con le mani, ricordando forse a sé stesso la gloria proveniente dal suo passato di karateka.
Ex campione mondiale di karate - La storia, raccolta dal quotidiano 20Minuten, riguarda un ex campione mondiale di karate (oggi un amministratore di immobili), che andrà a processo oggi, con accuse molto pesanti: avrebbe massacrato di botte il locatario colpevole di essersi lamentato di quelle vampate di sostanza stupefacente che gli finivano dentro casa.
Sotto l'effetto di sostanze stupefacenti - Il quarantenne ex combattente si sarebbe accanito sul suo inquilino anche quando questi era finito in terra dopo una sequela di colpi, così afferma l'accusa che - raccogliendo la testimonianza del malcapitato - nella sua requisitoria sottolinea anche come l'imputato si trovasse sotto l'effetto della cannabis.
Amministratore di immobili e istruttore nella sua palestra - L'ex atleta - molto conosciuto a Basilea - ha al suo attivo vari titoli di campione del mondo, europeo e svizzero. Da quando aveva abbandonato la disciplina ad alto livello, aveva continuato a rimanere legato al mondo del karate aprendo una palestra e facendo l'istruttore nelle ore della giornata in cui lasciava i panni di amministratore di immobili.
Un'aggressione brutale - Le carte dell'accusa parlano di una aggressione brutale, tanto che la vittima - scrive il quotidiano zurighese - ha riportato la rottura del naso, la rottura di un dente, una contusione alla spalla, una ferita da morso sul dito indice, diversi ematomi e lividi e un'emorragia cutanea delle palpebre superiori e inferiori».
L'alibi in un SMS - Dopo l'aggressione, l'uomo avrebbe «cercato di crearsi un alibi inviando un SMS alla vittima in cui chiedeva al suo inquilino di non inviare altri messaggi» a quell'ora tarda.
Il karateka è accusato di lesioni personali gravi, lesioni personali semplici, violazione di domicilio e della legge sugli stupefacenti.