L'ex capo della polizia nazionale di Guatemala criticava la sua vicinanza al procuratore capo.
GINEVRA - La giustizia ginevrina respinge la richiesta di ricusazione della giudice che sarà incaricata del quarto processo di Erwin Sperisen. L'ex capo della polizia nazionale di Guatemala criticava la sua vicinanza al procuratore capo.
«È indiscutibile che i due magistrati abbiano esercitato contemporaneamente una carica di procuratore e persino di primo procuratore, per diversi anni, in seno al Ministero pubblico e che si diano del tu», rileva la Camera d'appello e di revisione penale (CPAR) in una sentenza del 19 dicembre, alla quale Keystone-ATS ha avuto accesso oggi.
Tuttavia, secondo i giudici della CPAR, questi elementi non sono sufficienti a giustificare un'apparenza di prevenzione. Nemmeno il fatto che il primo procuratore, Yves Bertossa, sia stato l'avvocato della giudice Gaëlle Van Hove nel 2004, in un caso penale legato alla sua posizione, è un motivo di ricusazione. Secondo la CPAR, «questi vari elementi sono così tenui e inadatti come base per qualsiasi apparenza di prevenzione che non possono che essere respinti».
La CPAR respinge anche l'argomento dell'affiliazione politica avanzato dalla difesa di Sperisen. I suoi avvocati accusano la giudice di essere membro dei Verdi, partito che nel 2007 aveva depositato al Consiglio nazionale un'interpellanza intitolata «Violazioni dei diritti dell'uomo da parte di un cittadino guatemalteco-svizzero», riferita proprio a Sperisen.
Per la CPAR, la giudice Van Hove ha incontrato casualmente anni fa i due parlamentari che hanno firmato il testo e da allora ha dato loro del tu, senza rivederli di recente. Ma, ancora una volta, non c'è nessun elemento che possa far sorgere il sospetto di parzialità. La richiesta di ricusazione è quindi respinta. La decisione può essere impugnata davanti al Tribunale federale (TF).
Lo scorso ottobre Sperisen è stato rilasciato dal carcere di Witzwil (BE), dove stava scontando una condanna a 15 anni per complicità in assassinio. Il TF ha annullato la sua condanna nel giugno 2023, a seguito di una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU).
Sperisen è accusato dal Ministero pubblico ginevrino di complicità nell'assassinio di sette detenuti nel 2006 in Guatemala. Sarà processato per la quarta volta. Al termine dei primi due processi è stato riconosciuto colpevole di omicidio e condannato al carcere a vita. Nel terzo gli era stata riconosciuta la sola complicità in assassinio. Lui si professa innocente e denuncia l'accanimento della giustizia ginevrina.