L'uomo, un 36enne nato a Basilea, avrebbe commesso reati fin da quando era giovane.
BASILEA - È iniziato oggi, lunedì 13 maggio, a Basilea, il processo nei confronti di un membro degli Hells Angels. Su di lui pende una lunga lista di capi d'accusa, dalla truffa a reati sessuali passando per il riciclaggio, e persino il coinvolgimento in falsi certificati Covid, uno dei quali sarebbe stato acquistato dall'attaccante della Nazionale di calcio Breel Embolo.
L'accusa - Per stessa ammissione della procura, il procedimento in questione è andato ben oltre la normale portata delle indagini e ha partorito un atto d'accusa di 52 pagine. Il processo durerà 12 giorni e la sentenza è attesa per il 30 maggio.
La storia - Il protagonista della vicenda è un 36enne turco nato a Basilea. Secondo l'accusa, l'imputato ha commesso reati fin da quando era giovane , che hanno portato a diverse condanne precedenti. Ricopriva cariche di alto livello negli Hells Angels sia in Turchia - Paese dove pure aveva una vasta rete di contatti - sia a Basilea. In totale, sarebbe implicato in truffe per un ammontare di 3,6 milioni di euro, realizzate tramite società fittizie che servivano per ingannare potenziali investitori. Sarebbe inoltre il responsabile del riciclaggio di gran parte di questi soldi. Importanti somme di denaro sono state scoperte durante la perquisizione del suo appartamento a Weil am Rhein (Germania), che il diretto interessato ha giustificato con il suo ruolo di intermediario nella vendita di orologi di lusso a due membri della Nazionale svizzera di calcio.
Certificati Covid - Il 36enne avrebbe poi, con l'aiuto di una ex dipendente di un laboratorio medico renano, prodotto una serie di certificati Covid fasulli. Il ministero pubblico ritiene che fra i clienti ci fosse anche il giocatore del Monaco e della Nazionale Breel Embolo.
Reati sessuali - Ma l'uomo si sarebbe anche macchiato di reati ancor più gravi. Ad esempio, avrebbe costretto più volte una ragazzina di 14 anni ad atti sessuali, minacciandola di diffondere materiale pornografico, e l'avrebbe persino violentata. Come se non bastasse, avrebbe preteso che l'adolescente coinvolgesse in questi atti la sorella di soli 10 anni. Questo passo non si è mai concretizzato: tuttavia, il turco è riuscito a convincere la 14enne a scattare immagini spinte della sorellina e farsele inviare.
Corruzione - Per quel che concerne la corruzione, questa sarebbe avvenuta nei confronti di agenti penitenziari. Fra gli accusati c'è infatti anche una coppia alsaziana che lavorava per Securitas come guardia nella prigione basilese di Waaghof, struttura che ospita i detenuti in carcere preventivo. La donna, 28 anni, avrebbe fatto sesso varie volte con l'imputato tra agosto e novembre 2022 in cambio di pagamenti di migliaia di euro, mentre l'uomo, un 29enne con il quale all'epoca aveva una relazione, avrebbe introdotto di nascosto telefonini in cella e svolto mansioni di corriere criminale. Quest'ultimo è stato esentato dal processo per motivi di salute: il suo caso verrà trattato in separata sede.