Negli ultimi 20 anni ciò potrebbe rappresentare più di 19 miliardi di litri d'acqua.
ZURIGO - Nestlé Waters, già oggetto di un'indagine preliminare aperta dalla procura di Épinal (F) per frode, è finita nel mirino della giustizia anche per presunte trivellazioni non autorizzate.
Lo ha dichiarato oggi all'AFP, confermando un articolo di Mediapart, Frédéric Nahon, della procura della città. Secondo Nahon, «le due indagini, separate, sono ancora in corso».
Mediapart sostiene che Nestlé Waters abbia eseguito trivellazioni per estrarre l'acqua e venderla illegalmente, senza autorizzazione, tra il 1992 e il 2019. Negli ultimi 20 anni, ciò potrebbe rappresentare più di 19 miliardi di litri d'acqua, secondo il media online francese, che cita un rapporto degli agenti dell'Ufficio francese per la biodiversità presentato alla giustizia come parte dell'indagine.
Secondo il rapporto sono state effettuate nove trivellazioni senza autorizzazione, di cui cinque per l'acqua Contrex e Vittel, prelevata dai Vosgi. Gli altri quattro pozzi sono stati utilizzati per le terme e l'irrigazione.
In Francia, Nestlé Waters possiede i marchi Vittel, Contrex e Hépar, le cui acque vengono prelevate e imbottigliate nei Vosgi, e Perrier, nel Gard. Il gruppo è anche oggetto di un'altra indagine preliminare aperta dalla procura di Épinal per il sospetto di aver utilizzato trattamenti illegali per purificare le sue acque vendute come acque minerali naturali.
Alla fine di gennaio, Nestlé Waters ha ammesso di aver utilizzato sistemi di disinfezione vietati (lampada UV, carbone attivo) per preservare la "sicurezza alimentare" delle sue acque prelevate dai Vosgi. Anche in Svizzera Nestlé Waters ha fatto ricorso a trattamenti vietati per la sua acqua minerale, nello specifico per il marchio Henniez. Stando alla multinazionale gli interventi non autorizzati nello stabilimento del canton Vaud avevano lo scopo di mantenere la sicurezza alimentare e sono stati interrotti alla fine del 2022.