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Fermato un presunto killer sul confine L'uomo è sospettato di essere l'autore di un omicidio avvenuto ieri, 3 gennaio, in pieno centro a Bergamo.
BERGAMO - Sarebbe finita dopo meno di 24 ore la fuga del presunto killer di un addetto alla sicurezza (36 anni) ucciso ieri, 3 gennaio, in pieno centro a Bergamo. Si tratterebbe di un 28enne del Togo senza fissa dimora che, secondo la stampa italiana, sarebbe stato fermato oggi sul confine tra Italia e Svizzera mentre cercava di varcare la frontiera.
Non si conoscono però ancora i dettagli dell'operazione e neppure il luogo esatto dove è stato fermato l'uomo.
Il vigilante, ricordiamo, prestava servizio di sicurezza al supermercato Carrefour di via Tiraboschi quando è stato aggredito. I testimoni raccontano di un inseguimento da parte dell'addetto alla sicurezza e di un successivo strattonamento da parte della persona inseguita che, a un certo, punto l'ha lanciato contro una vetrina per poi colpirlo con un coltello.
Si parla, come riporta il Corriere della Sera, di «quattro o cinque fendenti» inferti dall'aggressore. «È stato colpito con cattiveria, con un coltello da cucina di grandi dimensioni; non era un serramanico o un taglierino, la lama sarà stata sui 30 centimetri», ha raccontato un barista che ha assistito alla violenza. Inutile l'intervento immediato dei soccorritori.
L'aggressore è poi fuggito a piedi facendo perdere le sue tracce, fino a oggi. Per il momento il movente resta ancora nell'ombra. Si ipotizza però un legame con una discussione avvenuta con un cliente il 31 dicembre scorso. Un'ipotesi non ancora confermata dagli inquirenti.
L'omicidio ha però scosso tutta la città italiana. «La sicurezza e la convivenza civile sono valori fondamentali per Bergamo, e ogni episodio di violenza è una ferita per tutta la nostra comunità», ha commentato la sindaca di Bergamo, Elena Carnevali.
