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SVIZZERA

Morte sul fronte ucraino: i "mercenari" svizzeri e la controversia sul servizio militare all'estero

Sono 13 i procedimenti penali in corso. Il dibattito sulla possibile amnistia per i combattenti che prendono le armi contro i russi.
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Fonte NZZ / SRF
Morte sul fronte ucraino: i "mercenari" svizzeri e la controversia sul servizio militare all'estero
Sono 13 i procedimenti penali in corso. Il dibattito sulla possibile amnistia per i combattenti che prendono le armi contro i russi.

BERNA - Per la prima volta dall’invasione russa, un “combattente” svizzero è morto sul fronte ucraino. La notizia, diffusa dai media, è stata confermata dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

La legge - Come ricorda la NZZ, è vietato prestare servizio militare all’estero: ogni infrazione può comportare una multa o una pena detentiva fino a tre anni. Al momento, complice il silenzio del DFAE, non si hanno troppe informazioni sulle motivazioni che hanno portato l’uomo a combattere per l'Ucraina né sulle circostanze relative alla morte. Di sicuro, però, l’uccisione ha inasprito i toni del dibattito sulla possibilità o meno di arruolarsi e combattere in un esercito straniero.

I mercenari - Riavvolgendo il nastro della storia, in principio i mercenari svizzeri furono molto richiesti all'estero. Per secoli, la guerra è stata un mezzo per sfuggire alla povertà. Tanto che fra il XIX e il XX secolo, quasi centomila svizzeri hanno prestato servizio militare all’estero (di questi, 40’000 nella Legione straniera).

Guerra e politica - Molti giovani svizzeri hanno deciso di andare in guerra soprattutto per motivi politici. Durante il primo conflitto mondiale, per esempio, in 14’000 hanno combattuto nell'esercito francese. Circa la metà di loro aveva la doppia cittadinanza. Allo stesso tempo, settori significativi della popolazione e dell'élite della Svizzera tedesca hanno nutrito grandi simpatie e hanno appoggiato il regime nazista.

Il dibattito - A settembre dello scorso anno, il consigliere nazionale grigionese Jon Pult (PS) ha presentato l'iniziativa parlamentare «Aggressione russa contro l'Ucraina. Amnistia per i combattenti svizzeri». Secondo Pult, i mercenari in Ucraina «combattono per la democrazia, l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale. In altre parole, per i valori del diritto internazionale. Oltre che per lo Stato svizzero». Una posizione, però, non condivisa dai partiti borghesi.

13 procedimenti penali - Come riporta la SRF, la giustizia militare ha aperto tredici procedimenti penali nei confronti di cittadini svizzeri che si sono recati in Ucraina, contro uno solo in Israele. Negli ultimi trent'anni, il Consiglio federale ha autorizzato solo un cittadino svizzero a prestare servizio all'estero, specificamente nella Guardia di Finanza italiana, tra il 1980 e il 2010.

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