L'incontro tra Ursula von der Leyen e Guy Parmelin si è concluso con un nulla di fatto.
Il Presidente della Confederazione: «Le divergenze sui punti sensibili sono ancora grandi».
BERNA - L'accordo quadro rimane bloccato nonostante le discussioni odierne con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Le divergenze sui punti sensibili sono ancora grandi», ha precisato oggi davanti ai media il presidente della Confederazione Guy Parmelin.
A livello di discussioni tecniche, ha aggiunto il ministro UDC nel corso di un incontro dei media nella rappresentanza elvetica a Bruxelles, la Svizzera ha fatto proposte concrete circa gli aiuti di Stato, le misure collaterali a tutela dei salari e la cittadinanza europea che agevola il ricorso alle prestazioni sociali per i lavoratori europei. «Noi desideriamo che l'Ue faccia lo stesso».
A ogni modo, i negoziatori rimangono in contatto. La Confederazione, ha spiegato il consigliere federale, ha sempre dichiarato che intende «consolidare e sviluppare» le relazioni bilaterali con l'Ue, ma non firmerà l'accordo senza progressi sugli aspetti contestati.
Al termine dell'incontro, incominciato stamane alle 10.00 e durato 90 minuti circa, il portavoce capo dell'Ue Eric Mamer aveva dichiarato ai giornalisti che i colloqui hanno «portato chiarezza» a livello politico, ma aveva pure sottolineato che per Bruxelles non è accettabile la richiesta elvetica di negoziare i tre punti controversi separatamente dal resto dell'accordo.
La presidente della Commissione Ue ha però anche chiaramente detto che Bruxelles è disposta a «ulteriori discussioni» e che ritiene che si possa trovare una soluzione, ma che non è semplicemente possibile eliminare i tre punti controversi dall'intesa.