BELLINZONA - Non si è fatta attendere la reazione del partito comunista ticinese alla nuova campagna fatta di manifesti con avidi ratti che incarnerebbero, secondo il messaggio voluto lanciare da promotori ancora senza un nome, frontalieri e stranieri delinquenti.
Nel sito "Balairat.ch", si è già scatenato il popolo dei blogger che si è diviso tra sostenitori dell'iniziativa e contrari. Già decine gli interventi che alimentano tensioni e paure originate da un tema, quello dei frontalieri e del lavoro, che in Ticino è molto più sentito rispetto ad altri cantoni svizzeri.
Una tensione che il Partito comunista cerca di spiegare attraverso la strategia della destra ("che ha soldi per lanciare campagne in grande stile") che "ci riprova con i ratti per attaccare i lavoratori stranieri e per difendere i privilegi dei banchieri svizzeri".
Secondo i comunisti il frontalieri non sono il problema. Infatti essi rappresentano quella classe operaia che cerca di sbarcare il lunario, mentre ci si dimentica che "i problemi sociali di questo cantone sono originati dal padronato che mette in concorrenza i lavoratori frontalieri con quelli residenti". Il partito comunista suggerisce, per risolvere il problema, di "istituire un salario minimo uguale per tutti, residenti e frontalieri e stipulare contratti collettivi vincolanti in ogni settore". Un percorso che, tuttavia, secondo i comunisti "è osteggiato proprio dalla destra e dagli imprenditori".
"Altro tema sollevato da questo gruppo ben profilato a destra - si legge nella nota - è quello fiscale: "va ricordato che le tasse permettono di offrire servizi pubblici, formazione e assicurazioni sociali. Gli sgravi fiscali vanno a favore solo dei ricchi e degli imprenditori, non certo delle famiglie di lavoratori. Chi chiede meno tasse in realtà sono coloro che si possono permettere servizi privati a pagamento e per questo auspicano il "meno Stato" e una fiscalità "meno opprimente"".
Il Partito Comunista chiede chiarezza su un sito "non creato da semplici cittadini, ma da gente coi soldi che sta preparando il terreno per favorire la campagna elettorale della destra populista che truffa la gente creando una "guerra fra poveri" giocando su un nazionalismo malato". "L'unica soluzione - si legge infine - resta la solidarietà dei lavoratori di qualsiasi etnia contro i capitalisti che vogliono farci pagare la crisi per mantenere i loro privilegi".