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LUGANO"Non volevo che Beatrice seguisse una cura ormonale per rimanere incinta"

18.11.10 - 11:30
Omicidio Sulmoni, Siciliano ripercorre la sua storia d'amore con la moglie, i rapporti tesi negli ultimi tempi e la voglia di maternità della moglie. "Un figlio non avrebbe risolto i nostri problemi"
Ticinonline Manuel Meleleo
"Non volevo che Beatrice seguisse una cura ormonale per rimanere incinta"
Omicidio Sulmoni, Siciliano ripercorre la sua storia d'amore con la moglie, i rapporti tesi negli ultimi tempi e la voglia di maternità della moglie. "Un figlio non avrebbe risolto i nostri problemi"

LUGANO - Il rapporto tra Marco Siciliano e Beatrice Sulmoni è stato uno dei momenti emotivamente più toccanti del dibattimento che si sta tenendo questa mattina a Lugano.

Conoscenza - "Ci siamo conosciuti al carnevale, eravamo entrambi alla Spacatimpan", ricorda Siciliano, facendo riferimento alla Guggenband di Chiasso. Correva l'anno 1998. I due cominciano a frequentarsi. Beatrice ha lavorato in banca, presso due differenti istituti, per circa sei anni, fino alla nascita del piccolo L. Sposatisi il 6 aprile del 2002, Siciliano dice: "Ero innamorato, l'amavo. Il nostro non era un matrimonio d'interesse, ma d'amore".

Figlio - "Non credevo che un figlio potesse appianare le nostre divergenze, ma lo volevo per non lasciare solo mio figlio L." Tema di estrema delicatezza, quello della seconda maternità di Beatrice, considerata l'imputazione di interruzione punibile di gravidanza che pesa sul capo di Siciliano. "Voi volevate altri bambini?" ha chiesto la presidente Agnese Balestra-Bianchi. "Sì" risponde Siciliano che ha aggiunto che dopo la nascita del primo figlio "Beatrice ha avuto quattro aborti spontanei". Circostanze, queste, che lo rattristarono e delusero molto.

Terapia ormonale - Nel settembre 2009, Beatrice Sulmoni si é rivolta ad una dottoressa per iniziare una cura ormonale per riavere altri figli. Una voglia di avere figli condivisa da entrambi?, chiede il magistrato. Siciliano conferma, aggiungendo che non voleva che il suo primogenito restasse figlio unico.

Relazione - Il 32enne, però, non condivideva la decisione della moglie di iniziare la cura ormonale. "A quel tempo c'erano gia problemi tra di noi, e lei era convinta che un figlio avrebbe risolto questi problemi. Io non ne ero convinto" afferma Siciliano. La donna reputava che la loro fosse una relazione buona, era innamorata del marito e credeva in quella che era una sorta di famiglia allargata, che comprendeva anche i suoi fratelli e sorelle.

Raporti tesi - Il giudice Balestra-Bianchi ripercorre nel dettaglio gli ultimi mesi del matrimonio. "Nel settembre 2009 era già stufo?" chiede a Siciliano, che risponde: "Stufo no, ma c'erano dei problemi. Ma non potevo lamentarmi di Bea. era una brava mamma, precisa e organizzata". Forse, però, Siciliano era meno contento di lei come moglie. "Prima venivano il bimbo e poi Marco", afferma, indicando come sul piano sessuale si era spento l'ardore. "I sentimenti erano cambiati. Le volevo bene".

L'amore - L'amore, però, non c'era più. "Non avevamo piu trasporto". Balestra-Bianchi chiede al 32enne se l'avere una casa, una famiglia e una posizione non lo facessero sentire realizzato. "In parte sì" risponde Siciliano. Ma quanto, osserva il giudice, poteva ancora andare avanti questo matrimonio? "Non lo so. non ero piu soddisfatto della vita che stavo facendo. Si era spento qualcosa tra di noi. Qualsiasi cosa era un pretesto per avere discussioni".

"Tutto organizzato" - Infine un accenno al carattere di Beatrice Sulmoni, giudicata una ragazza dal carattere forte e deciso. Siciliano conferma, ed aggiunge: "Inizialmente mi andava bene e l'accettavo serenamente. col tempo invece la situazione si è appesantita". Si sentiva forse inferiore, sottovalutato? "No, ma forse schiacciato. era tutto programmato". La loro, afferma Siciliano, era una vita quadrata e organizzata.

Red

Foto Ticinonline Manuel Meleleo

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