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LUGANO"Le conseguenze di un divorzio non sarebbero state semplici"

18.11.10 - 10:47
Processo Sulmoni, c'è la paura di finire sul lastrico tra le cause che avrebbero spinto Siciliano ad uccidere la moglie
Ti-Press Carlo Reguzzi
"Le conseguenze di un divorzio non sarebbero state semplici"
Processo Sulmoni, c'è la paura di finire sul lastrico tra le cause che avrebbero spinto Siciliano ad uccidere la moglie

LUGANO - Capo chino, jeans e camicia bianca a quadrettoni, Marco Siciliano ha ascoltato l'atto di accusa, compilato dalla procuratrice generale aggiunta Rosa Item, letto dalla presidente della corte Agnese Balestra-Bianchi. Il 32enne è apparso rassegnato, più che pentito.

La vita - All'imputato viene poi chiesto di ripercorrere la storia della famiglia, fin dall'arrivo della famiglia in Ticino dalla provincia di Brindisi, negli anni '60. Famiglia normale, la sua: padre impiegato postale in pensione, e madre casalinga. Una sorella maggiore, sposata e residente in Italia. Siciliano frequenta le scuole dell'obbligo a Chiasso, la propedeutica a Savosa dal 1992 al 1996, prima di frequentare la scuola di fisioterapia dal 1998 al 2001.

Siciliano risponde con calma e lucidità. Nel 2001 comincia la sua attività alla clinica di Novaggio, quando essa era ancora di proprietà della Confederazione. Tra il 2006 e il 2007 passa a un'occupazione part-time all'80%, per dedicarsi al suo nuovo studio di Chiasso, in via Bossi.

Situazione economica - "Dal profilo finanziario" domanda il giudice Balestra-Bianchi "da quando lei era alla clinica di Novaggio passando all'80%, le era diminuito il salario?" Siciliano risponde che a Novaggio guadagnava un netto di 4.800 franchi, mentre nello studio di Chiasso il suo salario era di circa 3.500 franchi lordi, per un totale netto di 6.300 franchi al mese". Era la moglie Beatrice ad occuparsi della gestione dell'economia di casa, compresi i conti correnti (anche quello del marito) e l'ipoteca sull'abitazione.

Vita coniugale - Chiamato a descrivere la sua situazione finanziaria e coniugale, Siciliano ha risposto dichiarando che erano assolutamente tranquille. Sposati nel 2002, Marco Siciliano e Beatrice Sulmoni hanno abitato a Rancate fino al 2005. Poi era sorta la decisione di costruire casa ad Obino. "Dalla famiglia di lei avevamo ricevuto un terreno, di cui eravamo comproprietari, e poi i tassi d'interessi erano bassi" dichiara Siciliano. "Lei, andando lì aveva ben chiaro che avrebbe vissuto a pochi metri dai genitori di sua moglie. Questo, nel 2004, non le creava disturbo?" chiede Agnese Balestra-Bianchi. "No, non c'erano problemi con la sua famiglia. Nessuna ombra nel rapporto con la moglie e la di lei famiglia, quindi, in precedenza.

Conseguenze del divorzio - Il giudice entra nel dettaglio della situazione finanziaria di Siciliano non a caso: da quanto si sta delineando, Siciliano avrebbe temuto molto le conseguenze economiche del divorzio. "Se avesse divorziato, per lei quali sarebbero state le conseguenze?" è la domanda severa del giudice. "Non semplici" ammette Siciliano. La dignitosa situazione economica costruita negli anni si sarebbe sgretolata con la separazione dalla moglie. Siciliano è apparso cosciente di ciò a cui sarebbe andato incontro, tanto da aver consultato un avvocato per capire le conseguenze finanziarie del divorzio.

Red

Foto Ti-Press Carlo Reguzzi

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