Il dispositivo Seabin - presentato questa mattina - sarà impiegato per liberare il lago Ceresio da questo tipo d’inquinamento. Il primo test sembra confermarne l'efficacia: «Raccolti 25 kg di rifiuti»
LUGANO - Quello delle plastiche e delle microplastiche è un argomento di estrema attualità quando si parla di acque inquinate. Il problema esiste, ma anche le soluzioni stanno prendendo forma. Una di esse si chiama Seabin, un dispositivo che è stato presentato ufficialmente stamattina alla Foce di Lugano: si tratta di un cestino galleggiante in grado di rimuovere plastiche e microplastiche dalle acque del lago.
Al battesimo del dispositivo erano presenti Tiziano Putelli (Dipartimento del Territorio), la municipale di Lugano Cristina Zanini Barzaghi e Fabio Schnellmann per il Consorzio Pulizia delle Rive e dello Specchio d’Acqua del Lago Ceresio.
Seabin è un cestino galleggiante che, immerso nell’acqua e collegato a una pompa elettrica, crea un flusso in grado d’inviare al collettore tutti i rifiuti galleggianti, plastiche e microplastiche. I rifiuti vengono così raccolti in un sacchetto, mentre un separatore pulisce e filtra l’acqua che verrà riversata nel lago.
Grazie alla sua semplicità di funzionamento e alla sua efficacia, il brevetto viene utilizzato nei principali specchi d’acqua del mondo. A Lugano è approdato grazie alla collaborazione tra I Lake Nautic Services Sagl di Lugano e Poralu Marine, produttore dei Seabin.
«Seabin - spiega Simone Germano, di Poralu Marine - cattura i piccoli detriti galleggianti, come imballaggi di olio, carburanti e detergenti, lavorando 7 giorni su 7, 24 ore su 24. È uno strumento tanto semplice quanto geniale». Dal canto suo Diana Battelli, titolare di I Lake Nautic Services Sagl, ne conferma l'efficacia: «Abbiamo voluto fare una prova installando Seabin nelle acque del lago di Lugano. In soli 20 giorni, un solo Seabin è stato in grado di raccogliere circa 25 kg di materiale plastico».