L'appello della categoria al Cantone: «Date un sostegno ai lavoratori indipendenti»
LUGANO - Con il nuovo coronavirus sempre più presente sul territorio, l'invito è di restare in casa e di evitare i contatti sociali non necessari. E il Ticino si è fermato. Una situazione, questa, che sta mettendo in ginocchio diversi settori. Tra questi anche l'attività dei tassisti, come ci conferma l'Associazione tassametristi concessionari Lugano B (ATClub).
«La situazione è drammatica» ci dice il presidente. «Dagli aeroporti di Milano non si parte, mancano i turisti, la scuola americana è chiusa, la gente non si muove più: insomma, non ci sono clienti». E i taxi restano fermi. «Per noi è un'emergenza».
Se da una parte saltano gli incassi, dall'altra le spese però non mancano. «C'è per esempio da pagare il leasing delle vetture, oltre a tutti i costi che abbiamo per sostenere le famiglie e per la vita di tutti i giorni».
I tassisti si sono rivolti anche al Cantone per ottenere un'indennità per lavoro ridotto, «che viene però concessa soltanto ai dipendenti». Il presidente aggiunge: «Noi siamo indipendenti e come molti altri in altri settori, siamo in difficoltà».
Da qui la richiesta di istituire un fondo o prevedere un contributo finanziario per tutti gli indipendenti del cantone in difficoltà a causa dell'epidemia di coronavirus. «Non possiamo indebitarci per poter andare avanti, questa situazione non è colpa nostra» conclude l'associazione.