Quest'anno gli interventi sono aumentati del 16%. È stato fornito sostegno anche al Contact Tracing
BELLINZONA - Sessantacinque interventi, 322 persone assistite per 440 ore d'intervento. È il bilancio 2020 del Care Tram Ticino (CTTi) che è stato presentato negli scorsi giorni in videoconferenza.
Il servizio, che offre sostegno psicosociale nell'immediato alle vittime (familiari e/o persone coinvolte) in caso di eventi potenzialmente traumatici come catastrofi o incidenti gravi, impiega militi delle sei regioni di protezione civile. È attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 grazie ai picchetti.
Ma in quest'anno non si parla soltanto di catastrofi e incidenti gravi: il servizio ha fornito sostegno puntuale anche alla task force psicologica e al contact tracing.
Sono molteplici i campi d’intervento; fra i principali da citare le catastrofi naturali, gli infortuni mortali, gli incidenti stradali, gli omicidi, i suicidi. Nel 2020 il CTTi è stato in particolare sollecitato nell’ordine per decessi improvvisi in casa (19), suicidi (13) e incidenti stradali (11). Gli interventi, 65 complessivamente, hanno superato del 16% (+10) quelli dell’anno scorso.
Dalla sua costituzione nel 2015, il CTTi è intervenuto in 325 occasioni garantendo l’assistenza a 1’948 persone (adulti e minori), per un totale di 2’161 ore d’intervento (media di 7 ore a intervento).
Il Care Team Ticino ha pure formato, oltre ai propri operatori denominati care givers (con una formazione di base e continua), anche enti esterni che offrono un supporto (peer) ai loro collaboratori e in particolare gli operatori del Care Team delle Ferrovie Federali Svizzere.