«È vietato predisporre possibilità di consumare i prodotti in piedi o seduti nelle adiacenze»
E in vista del periodo del Carnevale, il DI ricorda a chi vuole organizzare le "risottate" che si potranno fare solo da asporto.
BELLINZONA - «Il gestore deve prevedere nel suo piano di protezione anche misure volte a evitare assembramenti di persone all’ingresso della struttura». A parlare sono le autorità cantonali, per tramite del Dipartimento delle istituzioni (DI). I destinatari sono i gestori di bar e ristoranti sul territorio ticinese. Una precisazione dovuta, resa necessaria dalle «sempre più segnalazioni e richieste» che il Cantone riceve «a proposito delle attività di asporto e take-away, siano esse concentrate nei centri urbani o nelle regioni più periferiche».
Anche in redazione non mancano le immagini scattate da lettori fuori da bar e ristoranti, in cui la gente si "intrattiene" per bere il caffè o mangiare cibo d'asporto, in compagnia, mascherina abbassata. Alcuni sfruttano anche i tavolini all'esterno per appoggiare il bicchierino di carta, seppure in piedi.
Ecco quindi che tocca al DI ribadire le «indicazioni precise e restrittive» previste dall’ordinanza federale: «È vietato predisporre possibilità di consumare i prodotti in piedi o seduti nelle adiacenze; è permesso soltanto l’acquisto di cibi e bevande».
E, visto che si inizia a parlare della possibilità di "carnevale alternativi", il Cantone mette subito le mani avanti anche sulle risottate e ricorda che «le limitazioni imposte a livello federale toccano pure eventuali manifestazioni di carattere gastronomico legate ai Carnevali». Qualora le società intendessero farsi promotrici di iniziative puntuali, «le stesse sono invitate a collaborare con i ristoranti che potrebbero preparare i risotti da vendere in forma di asporto».
E le sanzioni?
Tra il 16 dicembre e il 19 gennaio, il Servizio autorizzazioni della polizia cantonale ha riscontrato 52 irregolarità nel concetto di protezione Covid su 196 esercizi pubblici (bar, ristoranti) controllati (in pratica un locale su quattro ispezionato). Non evitare assembramenti all’esterno dei locali è una violazione che «va soppesata dal Ministero Pubblico. Ma si tratterebbe di sanzioni penali», come recentemente spiegato dalle autorità. Sull'argomento si era anche espresso il sindaco di Bellinzona, Mario Branda: «Altra situazione ibrida e difficile da interpretare».