La Lega saluta «positivamente» la decisione del Municipio che «ha dimostrato coraggio e coerenza».
Di tutt'altro tenore le reazioni della sinistra luganese che esprime solidarietà agli autogestiti, puntando il dito contro l'esecutivo luganese.
LUGANO - Lo sgombero dell'ex Macello ha provocato reazioni contrastanti nella politica di Lugano. E se a destra si «saluta positivamente» la decisione presa dal Municipio di Lugano, a sinistra si esprime «solidarietà» agli autogestiti e si accusa l'esecutivo di aver usato «il pugno di ferro».
Ma iniziamo dalla sezione della Lega dei Ticinesi che sottolinea come il municipio abbia dimostrato «coraggio e coerenza» nel far rispettare «l’ordine e garantire lo stato di diritto», puntando successivamente il dito contro la «chiusura e la miopia» dimostrata dal CSOA «nel cercare una soluzione condivisa», fino all’ennesimo «spregio della legalità con l’occupazione di un sedime privato».
«Pugno di ferro» - Di tutt'altro tenore è la reazione dell'MPS che sottolinea come il Municipio abbia scelto «la linea dura con una giustificazione assurda», ovvero l’occupazione temporanea da parte di una «cinquantina di ragazzi e ragazze per lo più minorenni» dello stabile ex Vanoni.«Le immagini delle ruspe che si vedono oggi fanno rabbrividire», precisa il Movimento per il socialismo, sottolineando che le «le promesse di voler aprire al dialogo - tra l'altro ancora ribadite durante la Conferenza stampa di oggi pomeriggio (ndr) - si sono sciolte come neve al sole» e che lo sgombero fosse «già preparato e organizzato». Fatto questo dimostrato, secondo l'MPS, «dall’ingente schieramento di polizia» proveniente anche dal canton Vaud e «dall’entrata in azione immediata delle ruspe».
»Numerose irregolarità» - Anche la Gioventù Socialista condanna «le azioni del Municipio di Lugano» e denuncia le «numerose irregolarità commesse», come il fatto di «non aver eseguito controlli preventivi allo scopo di evitare la diffusione di sostanze tossiche» passando per il fatto di non aver «interpellato gli uffici comunali competenti», arrivando infine «al dispiegamento eccessivo di forze di polizia, arrivate in rinforzo persino da fuori cantone». I membri del Giso di attaccano anche Il sindaco Borradori che ha inizialmente dichiarato che «lo sgombero e la demolizione degli spazi autogestiti non fossero previsti», per poi in seguito ammettere che «l’operazione era pronta ed è bastata l’occupazione pacifica del palazzo Vanoni per farla scattare».
«Così si produce frustrazione e rabbia» - Sulla stessa lunghezza d'onda anche i Verdi di Lugano, ForumAlternativo e l'Associazione AIDA che si dicono «sconcertati» dalla «sproporzione di mezzi e provvedimenti» messa in campo dal Municipio. Prima con un dispiegamento di polizia «impressionante» rispetto alla situazione - «l’occupazione temporanea di un edificio disabitato da parte di un numero ridotto di persone» - e poi con la «scioccante» demolizione di una parte dell’ex Macello. Secondo Verdi, FA e AIDA queste scelte non fanno altro che «produrre frustrazione, esasperazione, rabbia: un clima funzionale a chi vuole esacerbare lo scontro».