Dopo lo sgombero di ieri sera, in nottata sono avvenuti i lavori di demolizione
Marco Borradori: «Lo sgombero non era previsto»
LUGANO - La Città di Lugano non ha perso tempo, e poche ore dopo lo sgombero da parte della polizia dell'ex Macello, le ruspe sono già entrate in azione, procedendo con la demolizione della parte non protetta dell'area.
Proprio in quegli attimi, nel cuore della notte, alcuni degli autogestiti sono accorsi in loco, ma non hanno potuto far altro che osservare sbigottiti il lavoro delle ruspe.
Nel sedime dell'ex Macello, lo ricordiamo, è prevista la realizzazione di un campus destinato a manifestazioni ed eventi multidisciplinari.
«Lo sgombero non era previsto»
Nel frattempo, il Sindaco di Lugano Marco Borradori ha parlato di quanto successo, sottolineando che non era prevista l'azione di sgombero avvenuta in serata e protrattasi in nottata.
Ai microfoni della RSI, Borradori ha spiegato che «se la manifestazione non fosse uscita dai binari della legalità non ci sarebbe stato nessun tipo d'intervento». Il sindaco si riferisce alla manifestazione di ieri contro lo sgombero, rimasta pacifica fino all'occupazione dello stabile ex Vanoni, i cui proprietari hanno subito chiesto l'intervento della polizia.
Borradori ha poi raccontato di essersi recato lui stesso in Via Simen, e di essere stato accolto con «una manifestazione di inciviltà». La Polizia cantonale ticinese ha dal canto suo informato che ha lavorato con il supporto della Polizia Città di Lugano, di forze intercantonali e di altre polizie comunali per mettere in atto lo sgombero, che «si è reso necessario a fronte della situazione venutasi a creare nel contesto della manifestazione di protesta, in particolare dopo che oltre un centinaio di partecipanti al corteo si è introdotto illecitamente in uno stabile situato in via Simen, attualmente in disuso e di proprietà di una fondazione privata».
Una sede alternativa
Prima del concatenamento di eventi che ha portato all'intervento di polizia, allo sgombero, e alla demolizione, il Municipio luganese aveva trovato una possibile sede alternativa per gli autogestiti. Tuttavia, non è ora chiaro come si andrà avanti.
Per Borradori, comunque, le possibilità di dialogo non sono chiuse: «Siamo pronti a confrontarci con chiunque, anche se non sono pronto a sentirmi dare del fascista», ha detto il Sindaco all'emittente locale.