Ordinata la carcerazione preventiva per il parroco di Cadro e per l'altra persona fermata.
Gli inquirenti stanno indagando sul passato di entrambi per chiarire dove siano finiti i soldi rubati.
BELLINZONA - Il parroco di Cadro, Don Samuele Tamagni, e l'altra persona fermata per illeciti finanziari resteranno in carcere almeno fino a inizio gennaio. Il giudice dei provvedimenti coercitivi - come anticipato da La Regione - ha infatti ordinato la carcerazione preventiva per entrambi.
Il presbitero diocesano si era auto-denunciato alla procura lo scorso 19 novembre ed era stato subito arrestato. Sul suo conto - e su quello dell'altra persona fermata, un 27enne italiano - pesano le accuse di appropriazione indebita, riciclaggio e truffa.
E tra le vittime del suo agire troviamo - oltre alla parrocchia - anche la Fondazione dedicata a Damiano Tamagni. «Il danno causato è minimo e non ne preclude l’attività», spiegava ieri Maurizio Tamagni, presidente della fondazione e padre del giovane che venne ucciso durante la Stranociada del 2008.
Gli inquirenti, capeggiati dal Procuratore pubblico Daniele Galliano a cui è stata affidata l'inchiesta, dovranno ora stabilire dove siano finiti i soldi sottratti dai due uomini - si parla di circa centomila franchi - e far luce sul loro passato. Un passato comune in cui il giovane parroco avrebbe già dilapidato somme ingenti di denaro per soddisfare i bisogni del 27enne di cui si sarebbe invaghito.