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Il fratello: «Imbarazzati da questa triste vicenda di debolezza umana»

LUGANOIl fratello: «Imbarazzati da questa triste vicenda di debolezza umana»

22.11.21 - 16:22
Maurizio Tamagni rassicura sul danno causato dal sacerdote alla fondazione: «Non ne preclude l'attività».
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Don Samuele Tamagni
Don Samuele Tamagni
Il fratello: «Imbarazzati da questa triste vicenda di debolezza umana»
Maurizio Tamagni rassicura sul danno causato dal sacerdote alla fondazione: «Non ne preclude l'attività».
Quindi assicura: «Prenderemo presto una posizione ufficiale».

LUGANO - «Il danno causato alla fondazione è minimo e non ne preclude l’attività». Così Maurizio Tamagni in merito all’incriminazione del fratello, Don Samuele Tamagni, vicepresidente della Fondazione Damiano Tamagni.

Il sacerdote, come noto, si è auto costituito negli scorsi giorni. Sul suo conto pesano le accuse di appropriazione indebita, riciclaggio e truffa proprio ai danni della suddetta fondazione oltre che della parrocchia.

Il consiglio di fondazione si riunirà la settimana prossima per prendere una posizione ufficiale. «Siamo sorpresi come tutti e imbarazzati da questa triste vicenda di debolezza umana e al momento non abbiamo niente da aggiungere», conclude Maurizio Tamagni, attualmente all’estero e «non reperibile».

Don Samuele Tamagni è lo zio di Damiano Tamagni, il giovane ucciso a seguito di un pestaggio durante la Stranociada del febbraio 2008.

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COMMENTI
 

Tzozjlred 3 anni fa su tio
Prete o non prete non ci trovo niente di scorretto mettere al corrente la società civile di Cadro e dintorni di ciò che è accaduto. Non trovo giusto che ogni volta che viene coinvolta la chiesa si cerchi di celare, o meglio censurare la verità dei fatti. I soldi sono stati usati per soddisfare i vizi di questo prete punto e basta. Trovo disgustoso che la casa di gioco nella quale sono finiti i soldi non restituisca alla comunità il denaro che l amico del prete ha "perso' facendo l indiano. E palese che in questo caso chiesa e stato sono coinvolti ma si cerca in ogni modo di censurare i fatti deviando l'opinione pubblica con escamotage del tipo ",,,ma è giusto infangare il nome del prete?... ridare il maltolto alla comunità piuttosto. Buon Natale....

ArAcNo_J 3 anni fa su tio
La chiesa... la più gran pagliacciata mai esistita. Creatori di mostri rovina minori, ladri e chissà quant altro

fildefer 3 anni fa su tio
una domanda: perché il nome del prete, con foto stampate su tutti i media? il complice non ha un volto, o un nome? Tutti gli altri che commettono infrazioni al patrimonio, o ancora peggio su minori rimangono protetti!! perché? intendiamoci non sono d'accordo su cosa ha fatto, ma i nomi, o si mettono tutti in piazza, o nessuno.

F/A-19 3 anni fa su tio
Risposta a fildefer
Pensa un po’ se devono pubblicare i nomi di tutti i mafiosi operanti sul nostro territorio , personaggi conosciuti e che hanno ottimi rapporti con chi gli stende i famosi tappeti rossi, riempiremmo le pagine dei nostri giornali.

vulpus 3 anni fa su tio
Risposta a fildefer
Non posso che condividere. Commenti severi leggo. Chi sbaglia . che sia prete o laico se ne deve assumere la responsabilità. Ma ritornando alla questione nomi: Non sono passate 12 ore dalla comunicazione della procura che almeno un nome era già pubblico. E quì la giustificazione è che è una persona conosciuta e in vista. Il pensiero va a quel delinquente ex impiegato dello stato che ha abusato di quanti giovani e che ancora non si è avuto il coraggio di pubblicarne il nome suo e di chi lo ha sempre protetto. Una vergogna di omertà. E ancora in GC cincischiano a fare chiarezza. Un grande coraggio alle vittime per aver deciso di fare una denuncia pubbli9ca e tanto di cappello al TSI per essersi messa a disposizione.

Mattiatr 3 anni fa su tio
Risposta a fildefer
È una domanda legittima. Pure io in passato ho notato che in scenari simili si è deciso di pubblicare o meno il nome dei coinvolti. Trovo particolare che per reati gravi si tenda a non pubblicare i dati di chi li commette mentre per altri minori si preferisca la ''pubblica gogna''. Questa però è un'osservazione senza fonti, quindi vale poco. Potrei speculare che la censura del nome è data dalla classe sociale, i contatti, l'appartenenza politica, le caratteristiche fisiche o quant'altro. Ovviamente è l'editore che sceglie la pubblicazione o meno dei dati, evidentemente dubito che un domani questi criteri possano esser pubblici. Mi chiedo se non fosse meglio pubblicare sempre i dati, oppure se divulgarli unicamente una volta giunta la sentenza da un tribunale.

F/A-19 3 anni fa su tio
Risposta a vulpus
Ma ti appoggio in toto, questo dimostra che la casta degli amici va difesa ad oltranza, certe schifezze vanno insabbiate, tanti malaffari sfociano in non luogo a procedere, oramai di esempi vergognosi se ne possono raccontare a migliaia e non mi metto a fare nomi od esempi. Questa è la nostra realtà con una giustizia debole al sevizio di alcuni intoccabili e forte con i poveri cristi. Amen.

volabas56 3 anni fa su tio
Risposta a vulpus
E' palese che ci sono 2 pesi e 2 misure; dopo la trassmissione falo', si sono premurati di dire che non potevano fare il nome di questo pedofilo, in quanto sarebbe riconducibile alle vittime. Allora perchè quando è scoppiato il caso Bomio ( noto allenatore di nuoto), si é fatto subito il suo nome? ( giusto tra l'altro farlo), anche qui era riconducibile a molte vittime, eppure lo si è fatto. Dimostra il fatto che la classe socialista è intoccabile ( loro pero' possono tutto, e calano pure lezioni di demagogia), lo si è visto anche a matrioska ieri sera. C'erano tutti gli elementi per intervenire drasticamente, visto che gia' nel 1987 questo energumeno era gia' segnalato. Governo fai schifo.

adri57 3 anni fa su tio
In precedenza aveva già dilapidato diverso denaro. Il prete sarebbe stato mandato per un certo periodo, alcuni giorni a settimana, a riflettere in un monastero!!!

centauro 3 anni fa su tio
".....triste vicenda di debolezza umana....." che belle parole espresse per l'occasione! quanti crimini vengono commessi ogni giorno per causa della "debolezza umana"? ciascuno si deve assumere le proprie responsabilità in qualità di laico o religioso che sia. La legge deve fare il suo corso e un grosso esame di coscienza nei confronti del nipote defunto per alleggerire il pesante carico di colpa accumulato.

Princi 3 anni fa su tio
si é dimenticato del 7 comandamento? l'occasione fa l'uomo ladro ....

chris76 3 anni fa su tio
prete e parente della persona a cui è dedicata la fondazione. una doppia tristezza!

Genchi 67 3 anni fa su tio
Complimenti una tristezza unica e una persona di una pochezza unica approfittandosene della situazione,sotterrati pezzente

byron2007 3 anni fa su tio
Mi chiedo: era il caso di costituire una Fondazione?

Mattiatr 3 anni fa su tio
Risposta a byron2007
Era il caso in cui hanno sentito la necessità di fare qualcosa, ed hanno trovato il metodo per farlo. L'iniziativa è fulcro di azione e quindi cambiamento, quindi è sempre il caso di costituire associazioni, fondazioni, ecc. Il fatto che dopo un decennio un membro coinvolto sia partecipe d'illegittimi non lo trovo rilevante, semplicemente il signore pagherà per tali crimini.

Dalu 3 anni fa su tio
I preti, forse ancora gli unici nullafacenti accettati dalla societa, ma solo per i credenti, cioè pochissimi per fortuna! Ah, quando tolgono le tasse di culto nascoste in questo maledetto cantone???
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