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CANTONE«Beatificare il lupo? Pensiamo ai contadini»

15.12.21 - 15:58
L'Associazione per la protezione dai grandi predatori prende posizione sulla situazione ad Olivone.
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«Beatificare il lupo? Pensiamo ai contadini»
L'Associazione per la protezione dai grandi predatori prende posizione sulla situazione ad Olivone.
La replica arriva dopo l'invito del WWF a rispettare questi animali: «Gli abitanti della Valle di Blenio rischiano di dover affrontare situazioni difficilmente reversibili»

BLENIO - La polemica attorno ai lupi che si aggirano nella valle di Blenio non si smorza. Solo ieri, il WWF Invocava il rispetto per questi animali segnalando il loro contributo per «riequilibrare il rapporto tra ungulati e bosco» e ricordando che «non rappresentano un pericolo per l’uomo, anche nel caso specifico».

La reazione del WWF non ha però convinto l'Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori che - oggi in una nota stampa - invita piuttosto al «rispetto dei contadini e dei loro animali». «Sono loro - viene sottolineato con un pizzico di polemica - che permettono a molti, forse anche a qualche membro del WWF, di gustarsi dei prodotti sani, di qualità, a chilometro zero». «Sono loro - prosegue il comunicato - che con lo sfalcio annuale di vaste superfici prative o il pascolo estivo curano il territorio e ne garantiscono la biodiversità. Sono loro che con un lavoro costante e impegnativo mantengono l’ambiente montano attrattivo per i turisti e per i residenti. Sono loro che allevano gli animali con passione e in ossequio di severe leggi federali».

Secondo l'Associazione, piuttosto, la «beatificazione della reintroduzione dei grandi predatori comincia a pesare in maniera insostenibile». Anzi, le sue previsioni sono diametralmente opposte rispetto a quelle dell'organizzazione ambientalista: «La cruda verità è che se le autorità continueranno come finora a non porre freni all’espansione dei lupi, gli abitanti della val di Blenio, anzi tutti gli abitanti dell’Arco alpino, si troveranno a dover affrontare situazioni difficilmente reversibili: l’inselvatichimento del territorio dovuto all’abbandono degli alpeggi e dei prati montani; la scarsità di prodotti locali a causa della chiusura di numerose aziende agricole con la conseguente perdita di posti di lavoro; la diminuzione del turismo a motivo di una minore qualità paesaggistica; la perdita di conoscenze e tradizioni secolari; l'aggravamento ulteriore della crisi demografica delle località più discoste. Altro che benefici!».

L'Associazione per la protezione dai grandi predatori conclude invitando al rispetto per i contadini «sempre più confrontati con un futuro incerto», ma anche al «rispetto per coloro che il lupo preferirebbero non incontrarlo nel proprio giardino».

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COMMENTI
 

koalaboss 3 anni fa su tio
lasciate stare quei poveri lupi.... seguono solo l'istinto... allontanarli daccordo..ucciderli perche non sappiamo gestirli altrimenti è da ignoranti codardi.

ber68 3 anni fa su tio
ci sono altri lupi da invalsamare chi vuol capire capisca
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