L'utilizzo di una tecnologia sviluppata nei laboratori di Bellinzona, ha portato le royalties nelle casse dell'IRB
BELLINZONA - Un brevetto ha portato dodici milioni di franchi nelle casse dell'Istituto di ricerca in biomedicina (IRB) di Bellinzona. Si tratta di un ricavo straordinario generato dall'impiego di una tecnologia per lo sviluppo di un trattamento contro il Covid-19.
La tecnologia - brevettata dall'IRB - permette di estrarre anticorpi dal sangue proveniente da persone guarite dall'infezione e ha condotto alla realizzazione di importanti studi nell'ambito di malattie quali SARS, Zika, malaria, ebola e della più recente Covid-19.
Per quanto riguarda il Covid-19, la tecnologia è stata impiegata dalla Humabs BioMed SA (spin-off dell’IRB poi divenuta una partecipata di Vir Biotechnology), che ha così scoperto l'anticorpo monoclonale Sotrovimab efficace nel trattamento della malattia. Il trattamento è stato commercializzato, dove approvato, col nome di Xevudy da GlaxoSmithKline (GSK).
Sui proventi realizzati dal gruppo Vir/Humabs, l’IRB ha - come detto - maturato royalties che hanno finora generato ricavi straordinari pari a circa dodici milioni di franchi svizzeri. «Questo importo straordinario - si legge in una nota - giunge in un momento particolarmente propizio per l’IRB, date le nuove sfide che attendono l’istituto e la necessità di far fronte a un ricambio generazionale, con ben quattro direttori di laboratorio che raggiungeranno l’età della pensione nei prossimi anni».