Nel 2016 gli studenti della Scuola alberghiera di Losanna si occuparono del 46esimo parallelo che passa in zona LAC.
Il tema torna d’attualità. All’epoca il promotore fu l’esercente Guido Sassi: «In tutto questo tempo non siamo stati capaci di cambiare nulla».
LUGANO - Il tema a Lugano è tornato d’attualità. Da piazza Bernardino Luini, nei pressi del LAC, transita il 46esimo parallelo dei 90 che appartengono all’emisfero nord dell’equatore. Lorenzo Pianezzi, presidente di hotelleriesuisse Ticino, lo ha rifatto presente al Municipio in qualità di consigliere comunale. Ma in realtà ad avere insistito per primo su questo aspetto era stato l’esercente Guido Sassi. Già nel 2016. «All’epoca la Scuola alberghiera di Losanna aveva fatto uno studio sul potenziale di questa attrazione. Mi chiedo come sia possibile che il Municipio non abbia fatto nulla nel frattempo».
Il 46esimo parallelo passa proprio davanti alla chiesa degli Angioli.
«Le chiese venivano spesso costruite in luoghi energetici. Il problema è che altrove il 46esimo parallelo è valorizzato. A Trento è stata fondata nel 2008 l’Associazione 46esimo Parallelo. Siamo di fronte a una fascia sottile e invisibile che attraversa tutto il mondo. Vi immaginate che bella occasione per promuovere sapori e tradizioni del nostro territorio?»
Il progetto della Scuola alberghiera di Losanna era articolato su 12 punti.
«Resta un progetto attualissimo. Nessuno di questi 12 punti è mai stato preso in considerazione. I luganesi non sanno neanche che in giro per la città ci sono le statue di Vincenzo Vela. Tanti non sanno neanche chi sia Vela. Lo stesso vale per un sacco di altri artisti e monumenti. Sembra sempre che noi non abbiamo nulla da offrire. E poi i risultati si vedono. Como si riempie di americani. Mentre da noi ad agosto tanti esercenti hanno tenuto chiuso perché non girava nessuno».
Perché, secondo lei, la storia locale viene valorizzata così poco?
«Non è a me che dovete chiederlo. Si pensa che gli altri abbiano di meglio da offrire. Manca la curiosità. Anche verso la nostra cultura rurale. A un certo punto avevo provato a portare avanti l’idea di valorizzare le vecchie botteghe cittadine. Invano».
Nei 12 punti evidenziati dallo studio vodese c’era anche un percorso ciclabile di due ore e mezza.
«Un percorso attraverso i punti d'interesse della città. Con tanto di guida. Gli esercenti avrebbero avuto la funzione di punti di ristoro. C’erano altre idee bellissime. Come ad esempio un Festival delle luci. O più semplicemente l’abbellimento di Piazza Riforma con ombrelloni rossi e gerani, a volere rievocare i colori della città. Abbiamo la facoltà universitaria di comunicazione. Pensando al 46esimo parallelo si potrebbero collegare anche le Università di Trento e Washington».
C’è rammarico nelle sue parole.
«È stato fatto uno studio d’oro, ma qui si dorme. Noto immobilismo. Lo studio di Losanna venne premiato come miglior tesi di quell’annata. Quella alberghiera è una scuola prestigiosa. Non si tratta di uno studio da niente. E sfogliandolo si capisce che i costi d'investimento sarebbero davvero bassi. Tutto è praticamente già pronto. Perché non ribattezziamo la piazza del LAC come “La piazza del 46° Parallelo”? Di colpo, quella piazza della cultura diventerebbe una piazza del mondo. Sono amareggiato, è normale. Potremmo essere davvero internazionali, ma non c’è la volontà».
Badaracco: «Rifletteremo»
Roberto Badaracco, vice sindaco di Lugano e capo del Dicastero cultura, sport ed eventi, replica così alle frecciate di Guido Sassi: «Di recente c’è stata un’interpellanza di Lorenzo Pianezzi come consigliere comunale. Proprio sulla questione del 46esimo parallelo. Risponderemo. E ovviamente rifletteremo su questa opportunità. Dire che la Città è immobile però mi sembra ingeneroso. Si è fatto e si sta facendo tanto per promuovere la nostra località anche a livello internazionale».