Inizia il 24 settembre e coinvolgerà 26 ristoranti e grotti in tutto il Cantone al motto di “Dal campo alla tavola”.
Negli ultimi anni gli scaffali dei negozi di tutto il mondo sono stati invasi dai prodotti bio, ma cosa si nasconde davvero dietro a questo marchio? Per molti non è ancora chiaro. L'associazione per l'agricoltura biologica della Svizzera italiana (Bio Ticino) ha voluto avvicinare la popolazione ticinese all'argomento offrendo due settimane gastronomiche dedicate interamente ai prodotti biologici.
«A oggi un quarto della superficie agricola in Ticino è coltivata con metodi biologici. Anche a livello di consumo la richiesta continua a crescere, un po' come in tutto il resto della Svizzera. In particolare lo abbiamo visto con il Covid ma questa rassegna che presentiamo oggi vuole proprio essere una risposta a questo boom che si è verificato negli ultimi anni», spiega Gabriele Bianchi, presidente di Bio Ticino.
Due settimane di prodotti biologici
«La rassegna del biologico è un evento della durata di due settimane che si terrà in 26 i ristoranti che hanno spontaneamente deciso di partecipare», spiega Valentina Acerbis-Steiner, membro di Bio Ticino. I ristoratori proporranno infatti piatti e bibite con ingredienti biologici e locali all'interno dei loro menù. Dall'osteria di paese, al ristorante gastronomico, dal tradizionale grotto alla capanna del Club Alpino: l'offerta è ampia e saprà certamente soddisfare anche i palati più esigenti. Almeno due saranno i piatti che verranno proposti in carta accompagnati da un vino ticinese anch'esso certificato da Bio Suisse.
Sempre di più sono i ristoranti che vogliono offrire una cucina con un legame al nostro territorio proponendo materie prime locali; ed è proprio con il motto "Dal campo alla tavola" che Bio Ticino ha voluto organizzare la rassegna. Da una parte, un'occasione per avvicinare le aziende agricole biologiche alla gastronomia, dall'altra, la possibilità per il consumatore di gustare pietanze con ingredienti Bio cucinate con creatività dagli chef. «Tramite questa rassegna vorremmo convertire più ristoranti possibile al biologico», conclude Valentina Acerbis-Steiner.