I comuni dovranno rivederle e, in caso, ridurle. Il Consiglio federale approva l’adattamento del Piano del Cantone.
BERNA - La crescita demografica ticinese, prevista nei prossimi 15 anni, non giustifica l'estensione delle zone edificabili. Per questa ragione, i municipi dovranno rivederle e, all'occorrenza, ridurle in occasione della revisione della pianificazione locale. Il principio è stato stabilito dal Cantone ed è stato presentato al Consiglio federale: la decisione aveva sollevato vari proteste e ricorsi da parte delle amministrazioni.
Il Consiglio federale ha constatato che, al momento di presentare il Piano direttore 2018, il Cantone aveva ipotizzato uno scenario demografico corretto all'epoca, ma nel frattempo diventato obsoleto. Basandosi su tale scenario, il Cantone aveva definito zone edificabili troppo estese. Secondo lo scenario massimo ipotizzato nel frattempo dall'Ufficio federale di statistica (UST) per lo sviluppo demografico, il Ticino non sfrutterà integralmente le sue zone edificabili (zone residenziali, miste e centrali) entro quindici anni. Approvando il Piano direttore, il Consiglio federale ha precisato in singoli punti l'incarico, affidato dal Cantone ai Comuni, di riesaminare le proprie zone edificabili, che andranno ridimensionate in modo ancora più coerente.
I Comuni devono riesaminare le proprie zone edificabili
«I Comuni - scrive il Consiglio federale - sono tenuti a rivalutare l'estensione delle proprie zone edificabili entro due anni e, in caso, a ridimensionarle in sede di revisione della pianificazione locale. Se, in casi eccezionali, il Cantone e i Comuni dovessero delimitare nuovi terreni edificabili, occorrerà compensarli con un dezonamento in un'altra area. Il Piano direttore conferisce altresì ai Comuni gli incarichi necessari a uno sviluppo centripeto degli insediamenti di qualità».
Riprendendo le modifiche apportate dal Consiglio federale in sede di approvazione e gli incarichi a esse connessi, «il Cantone soddisfa i requisiti della legge federale sulla pianificazione del territorio (LPT), riveduta e approvata dall'elettorato elvetico nel 2013. Tutti i Cantoni dispongono ora di un piano direttore conforme ai requisiti della LPT riveduta».
Il Piano direttore distingue quattro agglomerati
Il Modello territoriale cantonale fissa la struttura territoriale di base del Cantone. Distingue quattro agglomerati con le rispettive zone d'influenza, ossia Bellinzona, Locarno, Lugano e Mendrisio. Secondo il Piano direttore, lo sviluppo deve svolgersi in via prioritaria nelle aree urbanizzate ben collegate. A giudizio delle autorità federali, «il modello territoriale cantonale costituisce un quadro adeguato per lo sviluppo territoriale auspicato».