Prodotti e bibite tipiche dell'aperitivo costano sempre di più. Lo rivela l'ultimo indice dei prezzi al consumo di Comparis
ZURIGO - Andare a fare un aperitivo, rispetto all’anno scorso, sarà una bella mazzata per il portafogli. infatti, i prezzi della birra sono aumentati del 7,7%, le bevande zuccherate e l’acqua minerale naturale costano il 7% in più, i liquori e le bibite tipiche dell’aperitivo sono il 5,6% più cari e i prezzi dei succhi di frutta e verdura sono cresciuti del 5,1%.
È quanto emerge dall’indice dei prezzi al consumo di Comparis, che rileva che nel mese di aprile i prezzi dei beni di uso quotidiano sono aumentati del 3,1% rispetto a un anno prima e non accennano a diminuire. «Negli ultimi 12 mesi i prezzi degli alimenti sono saliti notevolmente. Ora con la primavera inizia la stagione degli aperitivi all’aperto. I consumatori saranno quindi ancora più chiamati alla cassa», afferma Dirk Renkert, esperto Comparis in finanze.
Sono molti i prodotti ad aver subito un rincaro persino rispetto al mese scorso. I prezzi del trasporto aereo sono aumentati del 6,1% (marzo: +9,8%). In aprile i consumatori hanno anche dovuto pagare il 4,9% in più per i viaggi «tutto compreso» (marzo: +7%).
«Al momento chi decide di prendere l’aereo deve armarsi di pazienza: oltre agli scioperi in corso e alla carenza di personale specializzato negli aeroporti, i prezzi continuano a salire e non si intravede un’inversione di tendenza», commenta Renkert.
Tra i primi 5 prodotti che più di tutti hanno subito un incremento di prezzo troviamo l’abbigliamento femminile (+3,9%), l’abbigliamento per bambini (+3,3%) e i piccoli elettrodomestici (+2,4%).
Ci sono anche dei cali
Per contro, 12 mesi fa il prezzo del carburante era nettamente più elevato rispetto ad aprile 2023. Secondo l’analisi di Comparis, i prezzi sono scesi del 10,4% rispetto all’anno scorso. Al secondo posto tra i beni e servizi con il calo dei prezzi maggiore troviamo le altre prestazioni mediche (-3,6% rispetto ad aprile 2022).
Sono ulteriormente diminuiti anche i prezzi delle telecomunicazioni (-3,4%), di supporti di memorizzazione e contenuti (-3,3%) e dei medicamenti (-2,5%).
Le coppie over 65 senza figli sono le più colpite
Negli ultimi dodici mesi, il rincaro ha colpito soprattutto le coppie over 65 senza figli, che attualmente percepiscono un tasso di rincaro del 3,4% rispetto all’anno scorso. Per questa categoria di popolazione, anche in aprile la vita è diventata più costosa dello 0,1% rispetto al mese precedente.
In percentuale, considerando la tipologia di economia domestica, sono quelle monoparentali under 65 a percepire meno il rincaro. Con 107,1 punti, l’inflazione percepita negli ultimi 12 mesi da questa categoria di popolazione è stata del 2,9%.
Considerando il reddito, rispetto allo scorso anno il costo della vita è cresciuto soprattutto per la fascia di reddito più alta. L’indice dei prezzi al consumo per questa categoria è aumentato del 3,4%. Ad aprile il rincaro è stato dello 0,1%.
Meno in Ticino e Grigioni italiano
Analizzando i dati per regione linguistica, emerge che la Svizzera tedesca e la Svizzera romancia hanno registrato il rincaro più elevato su base annua, con un aumento del 3,2%. Ad aprile il livello dei prezzi è salito dello 0,1%. Il rincaro più basso rispetto allo scorso anno è stato percepito nella Svizzera italiana (+2,8%). Rispetto al mese precedente, in aprile il costo della vita è diminuito dello 0,1%.
Indice dei prezzi al consumo di Comparis
L’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC) misura l’andamento dei prezzi sulla base di un paniere rappresentativo di circa 1’050 beni e servizi. Una continua diminuzione del potere d’acquisto o un aumento del livello medio dei prezzi sono sintomi di inflazione. L’IPC comprende 12 categorie principali, tra cui investimenti a lungo termine e affitti. Non sono tuttavia considerate grandi voci di spesa come i premi delle assicurazioni sociali o le imposte dirette. L’IPC non rispecchia quindi l’effettivo rincaro percepito dai consumatori.